Combinata nordica, nel settore femminile sarà Coppa del Mondo o nuovamente Coppa di Norvegia?
Anche la combinata nordica femminile si appresta, finalmente, a entrare in azione. Sarà Lillehammer (Norvegia) a tenere a battesimo la V edizione de jure della Coppa del Mondo, la IV de facto. La distinzione è doverosa in virtù delle singolari dinamiche che accompagnarono la stagione d’esordio, quando la Sfera di cristallo fu assegnata sulla base del risultato di una singola gara. Una farsa, in contrasto con le norme della Fis stessa, dettata da una mera questione politica e d’immagine.
Fortunatamente, la disciplina è evoluta. Di gare, nel 2024-25, ne sono previste ben 14, a cui vanno aggiunge le 2 dei Mondiali di Trondheim. Esatto, due. Nella manifestazione iridata norvegese la versione rosa della combinata raddoppia i suoi eventi. Alla canonica Gundersen si affiancherà la Mass Start. Peraltro, durante l’inverno, vi sarà una diversificazione dei format, poiché vedremo parecchie Compact. La tipologia di competizione non è tuttavia compresa nel programma mondiale.
A proposito di diversificazione, si spera di vederne anche in relazione ai risultati. La disciplina è avvolta dalla “Pax Norvegese”, come testimoniato dall’esito del 2023-24. L’anno passato, la Norvegia ha ottenuto 15 vittorie su 15, realizzando 13 doppiette e 8 triplette, spingendosi finanche a 1 quaterna! Complessivamente, il Paese scandinavo ha raccolto 38 podi su un massimo teorico di 45.
D’altronde, la superiorità espressa dalle combinatiste scandinave è stata disarmante. In seno alla squadra nordica si è assistito al cambio della guardia, con Ida Marie Hagen capace di detronizzare Gyda Westvold Hansen. Non a caso, le due sono le principali favorite per la conquista della Sfera di cristallo 2024-25. Andrà invece verificata la competitività di Mari Leinan Lund, numero tre del team (e del mondo), reduce dall’ennesimo serio infortunio, patito durante la primavera.
Chi può pensare di scardinare la supremazia norvegese? I Paesi di lingua tedesca avanzano le candidature di Nathalie Armbruster e Jenny Nowak da parte teutonica, di Lisa Hirner dal partito austriaco; la Finlandia segue con interesse la crescita di Minja Korhonen; la Slovenia spera di recuperare la miglior versione di Ema Volavsek; il Giappone si affida principalmente alle gemelle Haruka e Yuna Kasai.
Il meglio proveniente dalle valli alpine è la francese Lena Brocard. Chissà che anche qualche borgo italiano non possa proporre qualche ragazza in grado di lasciare il segno nel circuito maggiore. Del movimento azzurro si può leggere approfonditamente a parte, in una monografia a esso dedicato.