Rifiuti, a Chioggia la Tari va alle stelle
Bollette Tari troppo care, dopo i nuovi aumenti, insostenibili per le associazioni turistiche Gebis (concessionari balneari) e Cisa Camping.
La tassa, arrivata in questi giorni ai concessionari delle spiagge presenta un conguaglio per l’intero anno 2024, riporta aumenti molto pesanti per garantire il servizio di asporto rifiuti.
Aumenti che variano da un +14% per chi affida il servizio di smaltimento rifiuti a Veritas, ad un +34% della quota fissa (salita dal 42 al 51% in bolletta) per chi usufruisce del servizio privato sulla quota variabile.
«Questa tassa è ormai diventata insostenibile», spiega Gianni Boscolo Moretto, presidente di Gebis-Chioggia Spiagge, «per molte imprese balneari, anche a fronte della possibilità di rateizzare gli importi. Arera spiega gli aumenti con tre fattori: l’inflazione, i prezzi dell’energia e le conseguenze delle guerre in atto. Nel corso del 2024 si sono tenuti molti incontri tra Veritas, amministrazione comunale e categorie turistiche, ma non hanno portato a nessun risultato utile per il comparto turistico».
Ma gli aumenti delle bollette Tari sono condizionati anche da molte altre questioni, da tempo sottoposti al giudizio dell’Amministrazione Comunale. Primo fra tutti la pulizia della battigia che, dopo la stagione estiva, non è stata più effettuata.
In particolare sulla spiaggia di Sottomarina arriva tutto ciò che viene portato a mare dai fiumi, soprattutto legname e alberi, il cui smaltimento però, nonostante le richieste da parte dei concessionari, è tutto a carico del comune di Chioggia, anziché essere diviso con gli altri comuni che si affacciano sui fiumi Brenta e Adige.
Una delle ipotesi avanzate dagli stessi balneari prevede lo smaltimento dei rifiuti spiaggiati effettuati direttamente dai concessionari, anche se la strada, per problemi organizzativi, al momento non sembra molto percorribile.
«La nostra richiesta», prosegue Moretto, «è chiara e non è più derogabile: è assolutamente necessario rivedere l’applicazione dei coefficienti di produzione dei rifiuti applicate agli stabilimenti balneari e occorre un nuovo regolamento che miri, oltre alla diminuzione, anche alla distribuzione dei costi a vantaggio di tutti, imprese e cittadini. Non è più pensabile che a causa di grandi superfici, a volte anche inutilizzate, si arrivi a pagare bollette irragionevoli. Dobbiamo trovare una soluzione per sperare l’annoso problema creato da questa Tari, sempre più diventata un costo sproporzionato».
Sulla stessa lunghezza anche i concessionari di Cisa Camping. «Anche nelle nostre strutture ricettive», ammette infatti la presidente Raffaella Boscolo, «sono state notificate bollette con il conguaglio 2024 della Tari, con aumenti inaspettati e pesanti, a fronte di una stagione che si è ridotta a pochi mesi. Siamo a disposizione per un confronto con gli enti preposti per trovare una soluzione al problema».