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Meloni: sì alla sostenibilità ma senza regole rigide. La premier tiene per sé le deleghe al Sud

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“Il trasporto intermodale è una soluzione strategica per ridurre le emissioni di CO2, migliorare l’efficienza della catena logistica e garantire uno sviluppo economico sostenibile. Ma questo obiettivo va perseguito anche con cambiando alcune scelte europee degli ultimi anni. Che hanno pagato un prezzo troppo alto all’ideologia e hanno, di fatto, chiuso la porta alle ragioni di chi fa impresa. Dobbiamo garantire un quadro regolatorio certo, evitando però rigidità eccessive che danneggiano chi fa impresa e crea occupazione”. Così la premier, Giorgia Meloni, nel suo messaggio video all’Assemblea Generale Alis (Agenzia logistica dell’intermodalità sostenibile). Un’occasione per ribadire la visione del governo sulla transizione ecologica in relazione alle nuove tecnologia scelto che ha come stella polare la sostenibilità.

Meloni: Italia capofila in Europa di un non paper sull’automotive

“Non a a caso, l’Italia è capofila in Europa di un ‘non paper’ sull’automotive che chiede di rivedere quelle norme che rischiano di mettere in ginocchio l’industria europea dell’auto. E di riaffermare il principio della neutralità tecnologica”, ha detto ancora Meloni. “Noi siamo convinti, infatti, che vadano usate e sostenute tutte le tecnologie che contribuiscono ad abbattere le emissioni, senza chiusure ideologiche e dannose per molte filiere. Il governo è impegnato anche su questo e questo impegno non verrà meno”.

La logistica ha un ruolo strategico per la nostra economia

Meloni ha sottolineato che la logistica ha un ruolo strategico per l’economia italiana. Ed è particolarmente “importante che il settore dei trasporti rientri tra quelle deleghe strategiche, insieme all’economia del mare, l’agricoltura, la pesca e il turismo, che Raffaele Fitto sarà chiamato a coordinare nel suo nuovo ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea”. Un incarico estremamente significativo, che conferma la ritrovata centralità dell’Italia nel contesto europeo, ha aggiunto ricordando che con la nuova legislatura europea il governo italiano lavorerà per fare in modo che la transizione ecologica torni a camminare di pari passo con la sostenibilità economica e sociale. “Semplicemente – ha concluso –  perché non possiamo inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica, banalmente in un deserto non c’è nulla di verde”.

Meloni tiene in capo a sé le deleghe per il Sud

Dopo il giuramento davanti al presidente della Repubblica, oggi la premier ha affidato al neo ministro Tommaso Foti, che prende il testimone di Fitto nominato vicepresidente della Ue,  le deleghe relative agli Affari europei, alla coesione territoriale e all’attuazione del Pnrr. Fonti di Palazzo riferiscono che la premier Meloni ha mantenuto in capo a sé il coordinamento delle politiche per il Sud. E “ha avviato, da subito, una ricognizione all’interno del governo in merito a quanto già realizzato per rafforzare lo sviluppo del Mezzogiorno, ai programmi in atto e alle proposte ancora da implementare, in particolare su incentivi, infrastrutture e investimenti”. Come la stessa presidente del Consiglio ha ricordato recentemente, nel 2023 il Sud è stato locomotiva d’Italia, con Pil e occupazione in crescita sopra la media nazionale e un forte impulso alle esportazioni.

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