Divorzio: come affrontarlo nel migliore dei modi
Dirsi addio e chiudere una storia d’amore non è mai facile. Per le conseguenze emotive che la separazione da una persona che si è amata e con cui si è condiviso un pezzo di vita porta con sé. Ma anche per aspetti più pratici, organizzativi ed economici, legati al fatto di dover mettere una netta divisione a quanto finora si era fatto insieme.
Lo sanno bene anche le coppie vip scoppiate negli ultimi anni che molto spesso sono state al centro del gossip proprio per la gestione complessa e turbolenta della crisi coniugali e della conseguente separazione. Da Francesco Totti e Ilary Blasi che non sembrano voler sotterrare l’ascia di guerra continuando a provocarsi a colpi di avvocati, fino a Chiara Ferragni e Fedez che pur vicini a un accordo che ponga fine al loro matrimonio, nei mesi scorsi hanno intrattenuto il pubblico dei social con continui colpi di scena e accuse reciproche e solo recentemente sembrano essersi calmati per il bene dei figli e per la voglia di proseguire con la propria nuova vita.
Insomma, gestire un divorzio nel migliore dei modi è un’impresa che richiede molto impegno e tenacia. Ma anche l’aiuto di un professionista, come un . Si tratta infatti di una figura necessaria per affrontare le complesse questioni legali e burocratiche che sono sottintese nei passaggi che vanno dalla decisione di separarsi all’atto ufficiale che sancisce la fine del matrimonio: dalla tutela dei figli, alla divisione dei beni e agli accordi economici. Aspetti che non possono essere trascurati in nessun caso, né se la separazione è consensuale, ovvero quando entrambe i coniugi sono d’accordo sulle questioni legate ad affidamento mantenimento e divisione dei beni, né se si tratta di una separazione non consensuale in cui quindi si dovrà discutere di ogni punto in tribunale. Anzi ancora di più in questo caso avere una persona di fiducia che possa consigliarvi e aiutarvi in ogni passaggio fino a quando l’atto di divorzio non diventa effettivo.
Come facilmente intuibile, inoltre, bisogna pensare che ogni singolo divorzio è un fatto a sé in cui le esigenze delle parti, le condizioni economiche e la gestione di proprietà in comune possono variare non poco. Proprio per questo c’è una legislatura molto complessa che riguarda gli atti che sanciscono la fine di un matrimonio.
Senza contare che avere al proprio fianco un professionista che segue con attenzione gli aspetti legali della vicenda può dare almeno un po’ più di serenità in una fase difficile della propria vita consentendo dunque di concentrarsi maggiormente sull’aspetto psicologico per riconquistare un po’ di serenità ed essere pronti ad iniziare un nuovo capitolo.
In Italia nel solo 2023 le separazioni sono state oltre 82mila, a fronte di un numero di matrimoni che è in costante cale rispetto ad alcuni decenni fa. Numeri che confermano come il divorzio non sia più un tabù nel nostro Paese e come abitudini e costumi, anche nella vita di coppia e nel concetto di famiglia siano cambiate negli anni a partire da quando, esattamente mezzo secolo fa, al referendum che proponeva l’abolizione della legge sul divorzio la maggioranza degli italiani rispose con un convinto no.
Infatti, per quanto quella di porre fine a un matrimonio sembri una pratica comune e diffusa in Italia è solo dal 1970 con la legge Fortuna- Baslini che per la prima volta si introduce nell’ordinamento giuridico del Paese la possibilità di far cessare tutti gli effetti civili del matrimonio. Subito dopo l’emanazione di questa legge, però, gli antidivorzisti convocarono un referendum abrogativo, votato nel 1974: l’87 per cento degli italiani andò alle urne e di questi quasi il 60 per cento decise che il divorzio doveva rimanere in vigore.
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