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EFC | Oggi la ripresa. A Milano troppo rossonero per un azzurro non splendente

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Riprenderà oggi la preparazione degli azzurri visto che mercoledi si tornerà in campo. Sarà derby con la Fiorentina a Firenze ma la partita sarà valida per la Coppa Italia. Senza questo impegno, sicuramente importante e da onorare (visto anche il particolare avversario) sarebbe stata una settimana standard quella in cui si entra; in campionato torneremo a giocare domenica pomeriggio a Verona. Sarà difficile che ci possano essere delle uscite dall’infermeria per la gara di Coppa, la speranza è che qualcuno possa tornare a far capolino per domenica prossima. Assenze che ovviamente iniziano a pesare, soprattutto in mezzo al campo con quelle di Grassi e Fazzini a non essere da poco. Parliamo di queste per concedere alla squadra azzurra anche un piccolo alibi rispetto alla debacle di ieri sera a San Siro contro il Milan. E’ stata sicuramente la peggior prova offerta dai ragazzi di D’Aversa fin qui, come testimonia anche un punteggio rotondo e tre gol che mai erano stati presi nella stessa partita. Un po’ come detto a caldo, queste partite per poterle sfangare hanno bisogno di vedere in campo un Empoli oltre il massimo delle proprie potenzialità ed un avversario che magari non sia totalmente al top. Ieri, a San Siro, non si sono verificate queste condizioni. Soprattutto i rossoneri hanno fatto capire fin da subito che fossero in palla e vogliosi di portare a casa una partita giocata in modo convincete e forte. Sarebbe sbagliato però se parlassimo di un Empoli arrendevole, la squadra ha provato a stare in partita ed anche in fase difensiva, per quanto grande e di qualità fosse la mole del gioco avversario, ha provato a tener botta. Certo, ieri non si sono viste quelle prove maiuscole di alcuni singoli che fin qui avevano fatto stropicciare gli occhi. Si sono palesate delle difficoltà da parte degli uomini di centrocampo con, soprattutto Henderso e Gyasi a soffrire non poco. Qualcosa in più hanno fatto vedere Anjorin e Maleh, anche Pezzella – che non è ancora al top della condizione – non ha offerto la solita partita semi perfetta. A questo poi vanno aggiunti alcuni errori di quell’Ismajli che fin qui sta facendo una stagione sontuoso. Inevitabile che tutti questi ingredienti, mescolati assieme, vadano a produrre una vittoria larga e senza nessun appello per il Milan. Forse è mancata un pò di convinzione, come dice anche D’Aversa nel dopo gara senza tanti giri di parole. Nel primo tempo va evidenziato, ma sempre tenendo di conto di come ha approcciato il Milan, non si è vista quella sana arroganza e quella personalità che fin qui aveva contraddistinto il cammino degli azzurri. Diversi errori che, proprio dall’analisi di D’Aversa, sarebbero riconducibili più ad una mancanza di cattiveria che alla qualità non pervenuta. Qualcosa infatti, nell’intervallo è stato detto e corretto, e la testimonianza la si ha da come la squadra è tornata in campo. La traversa di Maleh avrebbe potuto, chissà, riaprire il match e mettere ulteriore benzina nelle gambe e nelle teste dei nostri. Il gol non arrivato invece ha dato ulteriore forza al Diavolo che si è andato a prendere la terza rete, chiudendo di fatto i giochi. E’ una sconfitta che ovviamente va raccontata, una prestazione non positiva che oggi merita considerazione e spiegazione, ma il tutto poi deve essere fine a se stesso per andare avanti. Un passaggio a vuoto che ci può stare in questo tipo di partita, un passaggio a vuoto che non va a mettere in discussione niente di quello che fin qui è stato fatto. A partire da una classifica nettamente invidiabile. Adesso il derby di Coppa ma poi lo scontro diretto di Verona, sarà li che dobbiamo dimostrare che la lotta salvezza non è cosa che ci appartiene.

Con una lunga lista di indisponibili D’Aversa conferma la squadra scesa in campo contro l’Udinese, con l’unico cambio che riguarda Anjorin per Cacace. Il Milan comincia subito con grande aggressività, schiacciando l’Empoli nella propria metà campo, tanto che dopo 2 minuti crea già un’occasione da gol con un tiro al volo di Emerson Royal, murato dal viso di Maleh. I toscani provano ad uscire dal guscio al 10′, prima ci prova Colombo con un gran tiro che però centra Thiaw, e poi con Maleh, ma la sua conclusione termina alta. Al 13′ è Vasquez a salvare l’Empoli, compiendo una grande parata su Morata, lanciato in area da Theo Hernandez. Il Milan è affamato, l’Empoli in difficoltà, e infatti al 19′ i rossoneri trovano il vantaggio grazie a Morata, con una conclusione vincente da dentro l’area dopo una corta respinta di Ismajli su tiro di Leao. Lo schiaffo preso fa reagire l’Empoli, che si rende pericoloso prima con una bella incursione di Anjorin che mette un bel pallone in area intercettato da Gabbia, poi con Colombo, che approfitta di un’uscita a vuoto di Maignan e di testa mette di poco alto. E’ comunque il Milan a fare la partita e ogni volta che attacca, la squadra di Fonseca fa male. Al 29′ Pulisic scippa un pallone dai piedi di Viti, sterza e calcia col mancino sfiorando la traversa. Nel finale di primo tempo la squadra di D’Aversa va in apnea. Al 39′ ci prova ancora Pulisic con un tiro deviato da Viti, poi al 44′ il Milan trova il raddoppio con Reijnders, che in area approfitta di una respinta corta di Viti e col destro al volo beffa Vasquez. Nella ripresa, con ormai poco da perdere, D’Aversa prova a dare maggiore spinta con Cacace e Solbakken, che entrano al posto di Colombo e Pezzella. L’Empoli alza il baricentro e al 54′ va vicinissimo al gol con Maleh, che da fuori area lascia partire un tiro potente e preciso col mancino che si schianta sulla traversa. E’ solo fuoco di paglia però quello degli azzurri, perché il Milan è in serata, e alla prima sgasata in avanti del secondo tempo i rossoneri calano il tris, ancora con Rejinders, che si fa trenta metri palla al piede e arrivato al limite dell’area fa secco Vasquez con un destro rasoterra. Al 74′ ci prova Esposito a dare una scossa ai suoi, ma il suo tiro termina di poco alto sopra la traversa. Nell’ultimo quarto d’ora il Milan, con i tre punti già in tasca, si limita a gestire il possesso palla, arrivando così al triplice fischio che certifica il 3-0. 

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