Il ballo delle debuttanti: le tenniste che hanno fatto il loro esordio nel main draw nel 2024
Con le WTA Finals di Riyadh, che hanno incoronato Coco Gauff come nuova maestra, la stagione 2024 è giunta al termine. Ci sono stati 55 tornei più la United Cup che hanno assegnato punti. A questi si aggiungono il torneo olimpico, vinto da Zheng Qinwen, e la Billie Jean King Cup, che ha visto trionfare l’Italia.
Tra le tenniste che hanno avuto una stagione di successo e quelle che hanno affrontato difficoltà, il 2024 sarà ricordato da alcune tenniste per il loro esordio nel tennis che conta. In questo articolo, vedremo alcune storie di tenniste che hanno giocato il loro primo match nel tabellone principale del circuito WTA durante questa stagione, il WTA main-draw debut.
Il numero di tenniste che hanno fatto il loro esordio stagionale in un main draw WTA è pari a 42. Di queste, 16 si sono guadagnate il posto nel tabellone principale attraverso le qualificazioni, 22 hanno usufruito di una wild card da parte degli organizzatori, 3 sono lucky loser, e infine c’è un caso particolare di una tennista che è entrata nel main draw grazie al proprio ranking, un esordio quindi per Direct Entrance.
Kessler e Starodubtseva: dall’esordio all’ingresso in top 100
Chi si ricorderà sicuramente la stagione dell’esordio è la statunitense McCartney Kessler. Alla fine del 2023, il ranking dell’ex studentessa dell’Università della Florida la vedeva alla posizione numero 231. In meno di dodici mesi, Kessler si è ritrovata alla posizione numero 68. L’esordio è arrivato ad Auckland. Si trattava solamente del secondo tabellone di qualificazione giocato da Kessler, che già nel 2023 aveva scalato 700 posizioni, passando dal 948º al 231º posto. Il torneo neozelandese è stato solo l’inizio.
Ad agosto, Kessler è riuscita a festeggiare il suo primo titolo WTA. Al torneo di Cleveland, la tennista nata a Calhoun in Georgia ha conquistato il WTA 250 dell’Ohio, sconfiggendo in due set la brasiliana Beatriz Haddad Maia, per quella che è stata la sua prima vittoria contro una top 30. Nel 2024, Kessler ha anche vinto il titolo al WTA 125 di Puerto Vallarta (da lucky loser) e due titoli ITF.
Chi, nell’anno del suo esordio, ha fatto un salto nella top 100 è l’ucraina Yuliya Starodubtseva. Proveniente dal college, precisamente dalla Old Dominion University, l’ucraina era senza ranking prima di giugno 2023. In poco più di sei mesi, ha scalato il ranking, chiudendo l’anno tra le prime 160 al mondo. Poi, al terzo tentativo in un tabellone di qualificazione, è arrivato il colpaccio. La qualificazione è arrivata nelle migliori occasioni di quelle che possono cambiare la stagione. Esordio all’Australian Open, in una stagione che l’ha vista superare le qualificazioni in tutti e quattro i Major. Conquistato anche il primo successo in un torneo del Grande Slam, arrivato sull’erba di Wimbledon contro Van Uytvanck. Durante la stagione, ha raggiunto anche due quarti di finale da qualificata al WTA 1000 di Pechino e al WTA 250 di Monastir, ottenendo il miglior ranking alla posizione 79.
Le migliori all’esordio: due semifinaliste e tre quarti di finale
La migliore di tutte è stata la classe 2008, Laura Samson (conosciuta anche come Laura Samsonova, prima di scegliere il cognome neutro) Nel 2023, la giovane ceca aveva vinto il titolo di doppio junior a Wimbledon e raggiunto la semifinale in singolare. Nel 2024 si è migliorata, arrivando in finale al Roland Garros Junior, fermata dalla connazionale Tereza Valentova.
Talento della scuola ceca, è stata premiata con una wild card per l’edizione 2024 del Praga Open. In quell’occasione, Samson è diventata la prima atleta nata nel 2008 a conquistare una vittoria nel WTA Tour, sconfiggendo la qualificata Tara Wurth. La sedicenne non si è accontentata di questo risultato: lungo il percorso ha sconfitto anche la più esperta connazionale Siniakova, per poi fermarsi in semifinale a causa di un problema fisico. Con il risultato di Praga, Laura Samson è diventata la più giovane tennista a raggiungere una semifinale nel circuito WTA dopo Coco Gauff, che nel 2019 da lucky loser a Linz si era spinta sino al titolo.
Da segnalare che, nonostante l’exploit, Samson non è stata la prima 2008 a disputare un main draw WTA. La prima è stata la tedesca Julia Stusek che da lucky loser è entrata nel tabellone principale di Bad Homburg.
L’altra tennista a raggiungere la semifinale all’esordio è stata la ventenne nipponica Aoi Ito. Al WTA 250 di Osaka, Ito è partita dalle qualificazioni e, regolando nell’ordine Sofia Kenin, Elisabetta Cocciaretto ed Eva Lys, ha conquistato un risultato storico per lei, arrendendosi poi nel derby tra qualificate contro Kimberly Birrell. Due settimane dopo, è scesa in campo per il suo secondo main draw WTA, ma stavolta l’ostacolo rappresentato da Katie Boulter è stato insormontabile, con un doppio 6-4 a favore della britannica che ha chiuso subito la sua avventura. Ito aveva iniziato l’anno ai margini della top 400, per chiudere l’anno tra le prime 150 al mondo.
Raggiungono invece i quarti di finale all’esordio altre tre tenniste: Lea Boskovic, Antonia Ruzic e Sara Saito. Lea Boskovic è entrata nel tabellone principale di Iași come lucky loser e ha raggiunto i quarti di finale. La ventiquattrenne croata ha sconfitto Maria Timofeeva e Varvara Lepchenko al suo debutto a livello di tour. La connazionale Antonia Ruzic, a 21 anni, si è qualificata per il WTA 250 di Monastir e ha raggiunto i quarti di finale. In quel momento, numero 173 del mondo, Ruzic ha sconfitto Nadia Podoroska al primo turno, ottenendo la sua prima vittoria contro una Top 75, per poi fermarsi ai quarti contro Bronzetti. La terza a raggiungere questo traguardo è Sara Saito. Diciottenne, ex numero 2 juniores, Saito ad Osaka ha ottenuto due vittorie contro top 100, Jessica Bouzas Maneiro e Elina Avenasyan, per poi fermarsi contro Birrell.
La prima volta che non si dimentica facilmente : esordio direttamente nel main draw di uno Slam
Starodubtseva non è l’unica tennista ad aver fatto il suo esordio in un torneo del Grande Slam passando attraverso le forche caudine delle qualificazioni. La ventiduenne russa Julia Avdeeva ha, infatti, fatto il suo esordio al Roland Garros, affrontando Coco Gauff in una partita in cui ha portato a casa solo due game. È andata meglio alla ventenne croata Lucija Ciric Bagaric, che si è qualificata per il Major francese, mettendo grande pressione alla statunitense Stearns nel loro match di primo turno e arrendendosi solo al tie-break del terzo set.
Allo US Open, invece, a emergere dalle qualificazioni è stata la diciottenne australiana Maya Joint. Dopo aver superato le qualificazioni, l’australiana ha ottenuto il suo primo successo Slam, sconfiggendo in due set la tedesca Siegemund, per quella che è stata la sua seconda vittoria contro una top 100. A differenza di Avdeeva e Ciric Bagaric, Joint è riuscita a giocare un secondo evento WTA a Merida, arrendendosi però al primo turno.
Insieme a lei, c’è stata anche la prima volta dell’argentina Solana Sierra, finalista al Roland Garros Junior nel 2022. La ventenne argentina è stata fermata da Tatjana Maria.
Hanno, invece, beneficiato di una wild card per esordire allo US Open le statunitensi Iva Jovic e Alexa Noel. La sedicenne Iva Jovic ha ricevuto una wild card per lo US Open dopo aver vinto i Campionati Nazionali U18 organizzati dalla USTA. La statunitense nella sua giovane carriera aveva già conquistato il titolo di doppio femminile sia all’Australian Open sia a Wimbledon. All’esordio ha ottenuto la sua prima vittoria contro una Top 50, sconfiggendo Magda Linette al primo turno. Alexa Noel, ex studentessa della University of Miami e finalista dell’edizione 2019 di Wimbledon ha ottenuto l’invito avendo titolo il titolo NCAA nel 2024. L’esordio però è coinciso con una sconfitta per mano della spagnola Sara Sorribes Tormo.
Chi gioisce alla distanza
Per il Giappone è stato un anno positivo. Tra le giovani leve si distingue Sayaka Ishii. L’ex numero 5 juniores ha superato le qualificazioni a Cleveland, fermandosi poi al primo turno contro Siniakova. La nipponica si è riscattata davanti al pubblico di casa nel suo secondo main draw. A Tokyo ha regolato Saito e Sonmez, raggiungendo i quarti del Pan Pacific Open, torneo WTA 500.
Chi non ha brillato al primo evento ma si è regalata delle soddisfazioni durante la stagione è la romena Anca Todoni. Arrivata a un passo dalla top 100, la ventenne romena, da qualificata, ha raggiunto gli ottavi a Bogotà, conquistando la sua prima vittoria nel main draw contro Stefanini. Successivamente, ha superato le qualificazioni a Wimbledon e ha raggiunto il secondo turno in casa, al WTA 250 di Iași.
Il finale di stagione è stato scoppiettante per la tailandese Mananchaya Sawangkaew. Numero 262 nel ranking di fine 2023, la giovane ha vissuto gli ultimi mesi del 2024 ad alti livelli. Ha sfiorato la qualificazione allo US Open, esordendo a livello WTA superando le qualificazioni nel torneo di casa di Hua Hin 2. La settimana successiva, ha replicato l’impresa, raggiungendo il main draw del WTA 1000 di Pechino, dove ha ottenuto la sua prima vittoria nel tabellone principale contro Zarina Diyas, regalando poi la sfida con Aryna Sabalenka. Sulle ali dell’entusiasmo, la tailandese, partendo dalle qualificazioni in entrambi i tornei, ha raggiunto i quarti sia a Guangzhou che a Jiujiang, conquistando anche la sua prima vittoria contro una top 50, Yue Yuan.
Le italiane
In stagione sono state due le tenniste italiane che hanno fatto l’esordio nel circuito WTA. Entrambe grazie a una wild card e entrambe al WTA 1000 di Roma. Giorgia Pedone, vent’anni si è presentata a Roma da numero 270 al mondo. La sorte le ha regalato al primo turno la slovacca Sramkova, chiudendo con una sconfitta in due set. In stagione Pedone ha provato le qualificazioni sia a Rabat, sia a Palermo perdendo all’esordio. In stagione Pedone ha conquistato tre titoli ITF, tutti sulla terra rossa, il più importante un W50 a Zagabria.
Le prequalificazioni avevano premiato Vittoria Paganetti. La diciottenne si era presentata a Roma senza essere presente nella classifica WTA. Per lei è arrivata una sconfitta nel derby con Stefanini. Nel corso dell’anno Paganetti è riuscita a conquistare i primi punti entrando tra le prime 1000 al mondo.
Le altre
Particolare la situazione della spagnola Leyre Romero Gormaz. Complice il cut-off abbastanza alto, la classe 2002 è riuscita a entrare nel main draw grazie al suo ranking, giocando il suo primo e unico sinora tabellone principale a livello WTA, venendo sconfitta abbastanza nettamente dall’armena Avanesyan.
A inizio stagione, al WTA 500 di San Diego ecco l’esordio della vincitrice dell’edizione del 2023 dello US Open Juniores: Katherine Hui. Per lei sconfitta all’esordio con Vekic e poi focus sul college dato che studio alla Stanford University. Altra campionessa Juniores, stavolta Wimbledon 2022 è Liv Hovde. Nelle qualificazioni di Indian Wells Hovde ha messo a segno due vittorie contro due top 100 (Sasnovich e Dart) per qualificarsi nel main draw.
Tra le big del panorama Juniores ecco la slovacca Renata Jamrichova (ex numero 1), la quindicenne Mika Stojsavljevic, vincitrice dello US Open. Presenti anche diverse tenniste arrivate dal college: la thailandese Naklo (Iowa State), la marocchina Yasmine Kabbaj (San Diego State), la britannica Amelia Rajecki (ex studentessa di North Carolina State) che nelle quali di Birmingham ha battuto due top 100 (Wang Yafan e Volynets).
La Cina nel WTA 1000 di Pechino ha lanciato tre ragazze: Yao Xinxin, Shi Han e Ren Yufei. Tutte e tre hanno salutato la capitale al primo turno ma nelle settimane successive Yao ha vinto il suo primo match nel main-draw a Jiujiang mentre Shi ha battuto Ponchet a Guangzhou e Gasparyan a Hong Kong.
Le ultime a esordire nell’ultima settimana utile sono state la diciassettenne statunitense Akasha Urhobo (a Merida) e la connazionale Hina Inoue, che ha superato le quali a Hong Kong chiudendo l’anno con un bilancio di 60 vittorie e 22 sconfitte. Per le due tenniste sono arrivate due sconfitte all’esordio. Chissà che non possano essere loro le protagoniste di un exploit nella prossima stagione.