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Calendario ATP: le vittorie più belle del 2024

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Di recente è uscito sul canale Youtube di Tennis Tv un video che mostra i Championship points e conseguenti festeggiamenti di tutti i tornei ATP della stagione 2024. Ci offre quindi un’ottima occasione per riflettere sulla stagione appena passata e sulle vittorie più belle, da quelle (numerosissime) degli italiani alle più inaspettate, brillanti e clamorose, dell’anno.

Australian Open: Jannik Sinner

Il 2024 inizia nel migliore dei modi: Jannik Sinner vince l’Australian Open. Un italiano vince uno slam. A sentirlo adesso ci sembra quasi ovvio, Jannik Sinner è il miglior giocatore al mondo. Ma ai tempi nulla era ovvio, il primo italiano a vincere uno slam dal 1976, il primo di sempre a vincerlo in Australia. Jannik gioca un grandissimo torneo in cui sconfigge Djokovic e Medvedev, fino ad allora sue bestie nere. Addirittura rimonta uno svantaggio di due set in finale, approfittando alla grande della stanchezza del russo che aveva passato molte ore in campo. Sinner vince il primo (speriamo di una lunga serie) slam in carriera e inaugura la stagione d’oro del tennis italiano

Montpellier: Alexander Bublik

A fine gennaio si gioca il torneo di Montpellier, che l’anno scorso aveva incoronato Jannik Sinner. Lo vince Bublik e lo fa à la Bublik, gioca in modo spettacolare e altalenante. Salva Match Point agli ottavi contro Shapovalov, diventando il primo tennista a vincere un torneo salvando match points nel 2024. Ma soprattutto Diventa il primo nella storia a vincere un torneo perdendo il primo set in ogni match. Semplicemente Alexander Bublik

Cordoba: Luciano Darderi

Darderi, naturalizzato italiano ma nato e cresciuto in Argentina, vince il primo titolo ATP in carriera nel paese natìo, sulla terra di Cordoba. L’azzurro inizia il torneo dalle qualificazioni e inanella una serie di ottime prestazioni: perde due soli set e rifila un bagel e quattro 6-1. La vittoria gli darà la spinta per una grande stagione che lo porterà al 32esimo posto del ranking ATP e a entrare nel tabellone principale di tutti e 4 gli slam. Onora le sue origini urlando un sonoro Vamos, carajo! Garra.

Indian Wells: Carlos Alcaraz

Alcaraz non inizia bene la stagione: si porta dietro le sensazioni del brutto finale della stagione precedente ed esce ai quarti all’open di Australia. Non riesce a vincere in Sud America, dove l’anno scorso aveva avuto la sua consacrazione, e arriva in California da testa di serie numero due ma non certo al massimo della forma. Trionfa a Indian Wells, quarto masters 1000 in carriera, scacciando non pochi fantasmi, batte Sinner e Medvedev e inaugura una trionfale parte centrale di stagione che lo porterà a vincere  Roland-Garros e Wimbledon

Miami: Jannik Sinner

Sunshine double che viene completato dalla dominante vittoria di Sinner a Miami. Dimitrov liquidato in 1h12 e secondo ‘1000’ in carriera per l’altoatesino. Se nel vincere i due tornei individuali più importanti fino ad allora (Toronto e Australian Open) Jannik aveva avuto dei passaggi a vuoto, a Miami stravince perdendo un solo set (agli ottavi contro Griekspoor) e imponendo quel tennis dominante che abbiamo visto nel corrso di tutta la stagione

Marrakech: Matteo Berrettini

Ad aprile riecco il nostro martello! Dopo una finale challenger persa contro Nuno Borges, accede all’ATP 250 di Marrakech grazie alla classifica protetta, soffre durante tutte le partite, non gioca al meglio ma ci tiene tantissimo a tornare competitivo. Grazie al servizio e alla tenacia  riesce ad avere la meglio su tutti gli avversari, fino alla finale con Carballes Baena, vinta agilmente in due set. Di nuovo nel circuito, pronto a risalire la classifica e a prendersi la nazionale italiana di cui sarà trascinatore in Davis. Bentornato Matteo!

Barcellona: Casper Ruud

Casper Ruud, già numero 2 del mondo, tre volte finalista slam e altrettante qualificato alle ATP finals non aveva mai vinto un ‘500’ in carriera fino al 21 aprile 2024. Lo fa per la prima volta a Barcellona, in finale contro uno Stefanos Tsitsipas reduce da una discussa vittoria a Monte-Carlo ma anche dalla peggiore stagione degli ultimi anni, la partita è divertente e alla fine se la aggiudica il norvegese, che guadagna punti preziosi e vince anche il primo titolo del 2024

Roma: Alexander Zverev

‘Sasha’ Zverev è tornato dall’ infortunio alla caviglia, se non il più brutto uno dei più impressionanti subiti su un campo da tennis, molto più maturo e affamato di successi. Il primo trionfo importante arriva sulla terra di Roma, laddove aveva avuto la sua consacrazione nel 2017, in un torneo anomalo e privo di assoli di top, addirittura si sono ritrovati in finale i due cileni Jarry e Tabilo, nel torneo della vita. Il primo ci proverà anche a mettere in difficoltà il Tedesco in finale che però avrà la meglio grazie al servizio. Dopo la vittoria a Roma Zverev raggiunge anche la finale a Parigi, arrendendosi però al quinto set contro un ingiocabile Alcaraz

Lione: Giovanni Mpetshi Perricard

A maggio, nella settimana precedente al Roland-Garros, ha inizio la favola di Giovanni Mpetshi Perricard. Il classe 2003, fresco di candidatura agli ATP awards nella categoria most improved player, andato via di casa a dodici anni, vince il primo titolo ATP in carriera proprio sotto lo sguardo orgoglioso di mamma e papà, nella città natale. La finale contro Etcheverry è bellissima e si risolve al tie-break del terzo set, vinto dal giovane francese per 9-7. Ha così inizio l’ascesa di  uno dei migliori servitori del circuito, che nel corso della stagione ha vinto anche il torneo di Roger Federer, il 500 di Basilea, e raggiunto il quarto turno a Wimbledon

Bastad: Nuno Borges

La stagione 2024 verrà ricordata principalmente per 2 motivi: il raggiungimento della prima posizione del ranking di Jannik Sinner e il ritiro di Rafa Nadal. Eppure ci sono stati dei momenti nel corso dell’anno in cui il maiorchino è sembrato poter veramente essere ancora competitivo. Dopo la non troppo deludente sconfitta contro Zverev a Parigi Nadal torna ad allenarsi a tutta in vista delle olimpiadi. Arriva a Bastad in ottima forma e c’è chi (come il sottoscritto) pensa che abbia catalizzato la sua preparazione dell’ultimo anno e mezzo per riuscire ad esprimere il livello di un tempo nella settimana olimpica. Il torneo svedese non smentisce del tutto queste sensazioni, Rafa vince una battaglia epica di quattro ore ai quarti contro Navone e sconfigge Ajdukovic in semifinale. A causa delle fatiche dei giorni precedenti verrà sconfitto da Borges in finale. Purtroppo come sappiamo le speranze di ogni tifoso di Nadal si sono spente in quello strano secondo turno olimpico contro Djokovic, ma la sensazione di eternità che ci ha regalato il torneo di Bastad ce la scorderemo difficilmente

Kitzbuhel: Matteo Berrettini

Matteo continua a vincere e a luglio si guadagna il titolo di re indiscusso del tennis in altura. Vince back-to-back i tornei di Gstaadt e Kitzbuhel e ottiene (momentaneamente) il record italiano di set consecutivi vinti a livello ATP: 20. Nono e decimo torneo in carriera che danno fiducia all’azzurro e lo riportano a occupare le prime quaranta posizione del ranking. Difficilmente Berrettini tornerà ai livelli di un tempo ma sicuramente continuerà a vincere in montagna, dove le condizioni sono le più congeniali al suo tennis potente.

Olimpiadi: Novak Djokovic

L’unica vittoria della stagione per Novak Djokovic, nel torneo olimpico più sentito di sempre. Nole vince un torneo incredibile, sentitissimo perché l’ultimo di molti grandi giocatori, sconfiggendo sulla loro superficie preferita il passato (Nadal) e il futuro (Alcaraz) del tennis, giocando benissimo e riuscendo ad esprimere un livello mai visto durante la stagione. Per Djokovic vale il discorso fatto in precedenza sulla preparazione di Nadal, probabilmente ha fatto di tutto per arrivare al massimo della forma in quella settimana ed ha usato benissimo una delle ultime cartucce a disposizione, per vincere l’unico grande torneo che gli mancava, dopo un tortuosissimo inseguimento durato 16 anni. 

Impossibile non citare, anche a rischio di andare fuori tema, la spettacolare spedizione azzurra che, pur orfana di Jannik Sinner, è tornata a casa con una medaglia di bronzo nel singolare maschile (Musetti) e soprattutto un oro nel doppio femminile (Paolini-Errani)

Winston-Salem: Lorenzo Sonego

Non è stata una stagione facile per ‘Lollo’, il torinese (che si è anche separato dallo storico coach Gipo Arbino) ha faticato ad esprimere il suo livello, ha visto la sua classifica decrescere sensibilmente ed ha perso il proprio posto in Davis, dove l’anno scorso era stato un fattore chiave, sia in singolare nel girone, sia in doppio con Sinner nelle fasi finali. Fortunatamente, nell’anno d’oro del tennis italiano, c’è stato spazio anche per Sonego, sul cemento americano del torneo di Winston-Salem, vinto (il quarto in carriera) in finale contro Michelsen.

US Open: Jannik Sinner

Jannik porta il tennis italiano su un’altro pianeta, vince dominando e non perdendo nemmeno un set. Diventa così il secondo italiano a vincere due slam e il primo nella storia a vincerne due nella stessa stagione. Dopo un’estate complicatissima, caratterizzata dall’esplosione mediatica del caso doping e la mancata partecipazione alle Olimpiadi (con annesse polemiche) Jannik gioca un torneo al suo livello, senza incontrare giocatori di prima fascia a dire la verità e vince mettendo a tacere (in buona parte) le critiche.

Hangzhou: Marin Cilic

In quanti pensavano che Cilic fosse ritirato? Scommetto molti, il tennista croato aveva espresso un pessimo livello di tennis a inizio anno e poi un grosso infortunio lo aveva tenuto a lungo ai box. Il classe ‘88 è tornato a settembre, passando inosservato nelle sabbie mobili dei challenger, fino a quando non ha ottenuto l’accesso al torneo di Hangzhou dove, in una settimana incredibile, ha ottenuto il 21 titolo in carriera, senza dubbio il più inaspettato, sconfiggendo il n.43 del mondo Zhang Zhizhen e ottenendo il record di giocatore con la classifica più bassa (n.777) a vincere un torneo ATP. Due giorni dopo si è anche concesso il rematch dal sapore nostalgico della finale US Open 2014 contro Kei Nishikori nel primo turno del Japan Open, vinto dal giapponese

Belgrado: Denis Shapovalov

Il 2024 è stato anche l’anno in cui Denis Shapovalov è tornato a vincere un torneo. Il canadese, che nel corso dell’anno si è distinto per posizioni molto critiche nei confronti di Sinner riguardo al caso clostebol, ha trionfato per la prima volta da ottobre 2019 nel torneo di Nole Djokovic. Il canadese, ex wonderkid dal talento cristallino, a causa di problemi di tenuta mentale ha fatto molta fatica a trovare continuità di risultati, gli auguriamo che la vittoria a Belgrado possa proiettarlo in una nuova fase di carriera.

Torino: Jannik Sinner

Questa rassegna e questa stagione finiscono nello stesso modo in cui erano iniziate:con una grande, storica e convincente vittoria di Jannik Sinner. Il ragazzo di Sesto Pusteria non perde nemmeno un set contro i migliori otto giocatori del mondo. Si sbarazza di De Minaur, Fritz, Medvedev, Ruud e di nuovo Fritz, a suggellare una stagione semplicemente incredibile, per lui e per tutto il tennis italiano che viene trainato dal suo campione, sempre in miglioramento

Niccolò Moretti