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Unione montana, buco da un milione, spada di Damocle sui Comuni

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L’Unione montana Belluno - Ponte nelle Alpi è in dissesto. Il buco supera il milione di euro: il disavanzo è di circa 800 mila euro, cui si aggiungono circa 287 mila euro di debiti fuori bilancio. Ed è grande la preoccupazione del sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin, che ha voluto informare il consiglio comunale venerdì della situazione in cui versa l’ente. Un buco, ha spiegato il sindaco, «che nel 2025 bisognerà coprire».

Le strade sono due. La vendita dei beni dell’Um è la prima e il candidato principale è il complesso di Pian Longhi: «Va fatta la perizia di stima», ha annunciato De Pellegrin. Ma poi bisognerà anche sperare che qualcuno compri la struttura. Altrimenti dovranno pagare i Comuni di Belluno e Ponte nelle Alpi, con soldi che dovranno uscire dalla parte corrente del bilancio, quella già ridotta al lumicino per riuscire a pagare il personale e i servizi ai cittadini.

LA STORIA

L’Unione montana sta vivendo una situazione complicatissima e molto delicata da tempo. Era l’autunno del 2022 quando il prefetto convocò i sindaci di Belluno e Ponte per porli di fronte alla situazione di estrema gravità dell’ente: la mancata approvazione del bilancio consuntivo del 2020, perché il revisore dei conti aveva rilevato delle incongruenze, aveva comportato anche il blocco del previsionale e del consuntivo 2021 e del previsionale 2022. Ovvero: attività ferma. Nessun lavoro, nessuna assunzione, nessun atto da poter approvare.
L’Unità di missione, composta da personale e dirigenti dei due Comuni, ha iniziato allora un lungo lavoro di analisi di tutte le partite contabili. Lavoro che ha portato a far emergere il disavanzo di circa 800 mila euro, ma anche la presenza di debiti fuori bilancio per circa 287 mila euro.

L’ENTE VA VERSO LO SCIOGLIMENTO
«Speriamo di riuscire ad alienare il complesso di Pian Longhi», spiega De Pellegrin il giorno dopo il consiglio. «Il disavanzo va coperto, per poi sciogliere l’ente». È questo il futuro che attende l’Unione montana. Ma come si è arrivati a una simile situazione? «Se ci sono delle responsabilità, sarà la Corte dei Conti ad accertarle», dice De Pellegrin. «Le segnalazioni sono state fatte».

IL NODO PIAN LONGHI

Ma la situazione finanziaria dell’Um non è l’unico dei problemi emersi di recente, e di cui il sindaco ha voluto informare il consiglio. Sono in corso verifiche, ad esempio, sulla gestione del complesso, perché «l’attuale gestore non ha mai pagato l’affitto», ha spiegato De Pellegrin in aula. Nel contratto ci sarebbe una clausola in base alla quale l’affitto verrebbe scomputato a fronte di investimenti fatti nella struttura, ma i lavori dovevano essere approvati dall’Um e si sta cercando la documentazione. «Non vorrei andare in contenzioso», continua De Pellegrin, «ma è un’altra delle cose che si stanno verificando».

IL NODO PONTE SERVIZI

L’altra sono alcuni pagamenti fatti dall’Unione montana a Ponte servizi, la società dei rifiuti del Comune di Ponte nelle Alpi, legati alla gestione del verde. De Pellegrin in consiglio comunale ha parlato di «somme indebitamente pagate». Su questa partita sono in corso indagini anche da parte delle forze dell’ordine.

NUOVO CONSIGLIO

Il destino dell’Unione montana appare segnato, ma un ente pubblico deve approvare una serie di atti per legge. Come i bilanci. Mercoledì in consiglio saranno eletti i nuovo organi politici e tecnici, per portare in aula il rendiconto 2023 e il previsionale 2024. In merito agli organi politici, Oscar De Pellegrin sarà il nuovo presidente (il precedente era Paolo Vendramini, che doveva essere sostituito con le elezioni del 2022 quando è decaduto da sindaco). La parte tecnica sarà composta invece dai segretari comunali di Belluno e Ponte e dai responsabili dei servizi finanziari dei due Comuni.