RANIERI: “Atalanta macchina perfetta, voglio che la Roma non venga mangiata. Ho un programma per Pellegrini, ora deve staccare la spina” (VIDEO)
AS ROMA NEWS – Dopo il bel pareggio di Londra la Roma si rituffa in campionato: i giallorossi affronteranno dopodomani l’Atalanta all’Olimpico.
Mister Ranieri interviene oggi in conferenza stampa per parlare della sfida contro i bergamaschi in programma lunedì prossimo alle 20:45. Queste le sue parole:
Contro l’Atalanta rivedremo quella tipologia di squadra in campo con la difesa a tre, con due attaccanti dietro Dovbyk? O metterà un centrocampista in più?
“Sicuramente, l’uno e l’altro… Dobbiamo parlare dell’Atalanta, è l’orgoglio di noi italiani, gioca in maniera meravigliosa, ha la stessa filosofia, cioè quella di attaccare sempre. L’Atalanta è una macchina perfetta, complimenti a Percassi che scalava la classifica dicendo che si dovevano salvare. Andiamo ad affrontare una squadra oserei dire perfetta. Io ho rivisto un barlume di luce, ho visto giocatori volere qualcosa di positivo. Non stiamo bene come vorrei dopo una settimana così, ma i giocatori hanno recepito quello che voglio. Dobbiamo migliorare le preventive, ma quello che voglio è rendere i nostri tifosi orgogliosi. Poi affrontiamo una squadra che da settembre ha fatto 10 vinte e due pari, e 35 gol fatti…ragazzi è una squadra che ti mangia, e io non voglio che i miei giocatori vengano mangianti. Io voglio vedere una bella partita, e stimolerò i ragazzi a fare questo. Vorrei che i tifosi escano soddisfatti di una squadra che ha fatto tutto quello che poteva fare. Il sistema di gioco non conta niente, è mobile”.
I tifosi si sono rivisti nella squadra a Londra, quanto è importante?
“Importantissimo, dobbiamo far rinnamorare i nostri tifosi. Loro lo capiscono se tu dai il massimo o no”.
Qual è la posizione ideale per Saelemaekers? Quanto è importante avere un giocatore così versatile?
“Noi allenatori andiamo alla ricerca di giocatori che sanno interpretare più situazioni. Lui ama stare alto sul centro sinistra, ma si trova bene anche dall’altra parte. Lo vedo più portato all’attacco, ma può, anzi deve aiutare la squadra. A Dovbyk avevo detto di non tornare mai indietro, ma contro il Totteham ha fatto un recupero strepitoso. Se lo fai una volta mi piace, ma non deve correre dietro al suo avversario. Saelemaekers è un giocatore ritrovato, non ha i 90 minuiti, ma giovedì ha dato il passaggio chiave a Angelino. Stiamo tornando quelli che i tifosi conoscono”.
Ha parlato del progetto Atalanta, è questo quello che vuole fare la Roma? Lo chiedo a lei, futuro dirigente…
“Il modello Atalanta mi piace, è un modello di vertice che può essere preso come modello. Ma una squadra che è diventata piano piano un’emblema dell’Italia è importante. Hanno costruito dalla base, anche Gasperini le prime 5-6 partite non era andato tanto bene, poi sono sbocciati. Bisogna togliersi il cappello e fare i complimenti alla società. Se c’è una base su cui costruire? Abbiamo dei giocatori che dobbiamo riportare alle loro bellezza, poi l’allenatore dirà questo sì e questo no, e noi cercheremo di fare il massimo per accontentarlo. C’è una cosa dicono gli inglesi: “Roma non è stata fatta in una notte“. Noi siamo romani, dateci un po’ più di tempo”.
Lei e Gasperini siete così diversi come allenatori? Avresti meritato di vincere di più?
“Gasperini sì. Io sono super-contento e soddisfatto della mia carriera. Se siamo diversi? Se intendi che sono un gentiluomo, non mi hai mai visto negli spogliatoi. Io cerco di fare il meglio con i giocatori che ho, non ho un sistema definito, cerco di metterli nel posto migliore. Poi magari a qualcuno cerco di chiedergli un extra-lavoro. Mi sento un allenatore che riesce a tirare fuori il meglio da ogni giocatore. Quando sono stato mandato via, chi è venuto al mio posto non ha fatto meglio di me. Ho questa presunzione a 73 anni…”
La gestione di Dybala e Pellegrini? Paulo lo vedremo un’oretta invece che tutta la partita? Sul capitano è una gestone mentale?
“Dybala lo valuto partita per partita, a Londra l’ho fatto uscire perchè mi serviva qualcuno che pressasse. Dybala quando si è acceso ha fatto grandi cose, Soulè non le ha fatte, ma mi ha dato tanta corsa e pressione. Devo valutare tutto. A Lorenzo, gli ho detto: “Stai correndo come un pazzo. Voglio che tu ti diverta. Ora stacchiamo la corrente, ti resetti e vedrai che più avanti tornerai a essere il centrocampista che conosco“. Io ho avuto due fenomeni di centrocampisti a fare gol: uno è Lampard e l’altro è Pellegrini. Noi lo critichiamo tanto, ma quanti centrocampisti segnano come lui? Ora aiuto la Roma, e aiutando la Roma ho detto a Lorenzo: “Questo è il mio programma“. Quanto dura? Dipende quanto riattacchiamo la spina…nel calcio non si può dire. Negli allenamenti sta cominciando a riprendere la porta. E’ un ragazzo molto sensibile, introverso, e soffre più di tutti di questa situazione. Leggo che le colpe della cacciata di De Rossi sia sua, non è vero niente di niente. Nè Pellegrini, né Mancini né Cristante hanno voluto mandare via De Rossi, anzi, hanno fatto i pazzi. E’ giusto che la gente sappia la verità…”
Dovbyk ha segnato un gol nelle ultime otto: problema fisico o di collettivo che lo serve poco?
“Tutte e due. Ha avuto dei piccoli problemi in Ucraina, al ginocchio, che non avverte più. Sappiamo come va servito, ho parlato alla squadra, lui è il nostro bomber, diamogli le palle che quel tipo di attaccante necessita. Altrimenti è inutile…”
La squadra ha verticalizzato…
“Li costringo a giocare solo in avanti… Io sono tifoso del calcio, amo quando le squadre sono pronte a farsi gol. Quante volte cambiavo canale quando vedevo squadre che passavano la palla dietro… La partita dell’altra sera è stata bellissima, sia noi che loro volevano fare gol. Io voglio che la squadra provi a vincere. Dobbiamo fare un mix di esperienza e gioventù che faccia divertire i tifosi…”
Quanto è importante affrontare una squadra in forma come l’Atalanta e poi squadre alla portata?
“Possiamo affrontare la squadra più straordinaria e magari in quel momento non gli gira. Per me sono tutte squadre che ti vogliono battere. Noi dobbiamo essere bravi e furbi a cercare di vincerle. Il calcio è semplicità, il difficile è farlo semplice”.
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