“A Ballando con Le Stelle le mie coreografie duravano 50 secondi, quelle degli altri un minuto e 30. Interessava creare attenzione sulle polemiche”: Sonia Bruganelli a Belve
Poteva la Belva Francesca Fagnani lasciarsi sfuggire la parte “reality” di Ballando con Le Stelle? Parrebbe di no, perché tra gli ospiti della puntata di martedì 3 dicembre ci sarà anche Sonia Bruganelli, protagonista di diverse scaramucce con la giuria dello show di prima serata di RaiUno. Secondo la produttrice ed ex moglie di Paolo Bonolis, nella trasmissione condotta da Milly Carlucci hanno “costruito il mio personaggio polemico. Ogni anno ce n’è uno e quest’anno ero io”. E ancora: “Le mie coreografie duravano 50 secondi e quelle degli altri un minuto e 30, mentre botta e risposta con la giuria durava un sacco”.
Insomma, per Bruganelli sarebbe stata tutta una “costruzione” autorale. Eppure Selvaggia Lucarelli ospite di Stasera c’è Cattelan, Supernova – il nuovo podcast di Alessandro Cattelan – ha precisato non solo di “non litigare mai sul serio” ma ha anche aggiunto: “Non c’è mai nulla di costruito, di prestabulito”. Poi, proprio a proposito di Brugnalli, la giornalista che è elemento schitto e vitale di una giuria altrimenti fiacchissima, ha aggiunto: “Io me ne accorgo di solito quando si portano la lite da casa, non mi piace. Quando capisco che è una sceneggiatura già pronta, allora no. A me piace la cosa genuina. Un po’ Sonia noto che ha questa modalità, arriva e ha già deciso se quella è la puntata in cui vuole essere un po’ più mite, più mansueta, in cui non vuole rischiare troppo, o oppure quella in cui dice ‘mmm è calata un po’ di attenzione sul personaggio, devo essere un po’ più pungente’ così finisco sul Corriere. Per me è molto chiaro“.
Ma la versione che Bruganelli dà a Belve è diversa: “Non interessava come miglioravo nel ballo. Le polemiche hanno funzionato più di sempre”. Ancora, la produttrice, alla domanda della conduttrice Fagnani sul fatto “se sia stato tutto costruito apposta”, si dice convinta: “Certo, è ovvio. Quello che facevo era relativo perché quello che interessava era creare hype intorno alle polemiche che infatti quest’anno hanno funzionato più di sempre”.
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