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Ноябрь
2024

Garcia torna in campo a Melbourne: “Voglio scoprire cosa significhi giocare per me stessa”

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Il 2025 come anno della rinascita. Caroline Garcia tornerà in campo a Melbourne, in gennaio, per l’Australian Open, primo Slam stagionale. La 31enne francese non calca un campo da tennis in un torneo ufficiale dal 15 settembre, giorno in cui perse dalla polacca Magdalena Frech nella semifinale del WTA 500 di Guadalajara. “Ho bisogno di una pausa lunga per far sì che la mia spalla guarisca al meglio” – aveva dichiarato inizialmente l’ex numero quattro al mondo dopo quella sconfitta.

Ma c’era altro oltre ai problemi fisici. Mentalmente, ho bisogno di resettare. L’approccio mentale che ho avuto a quest’anno è stato deleterio. Ho perso contatto con la gioia di essere una tennista e sono diventata ossessionata da classifica e vittorie”. E ancora: “Sono stanca di vivere in un mondo dove il mio valore è misurato dai risultati dell’ultima settimana, dalla mia classifica o dai miei errori non forzati”.

Per troppo tempo ho lasciato che il tennis mi consumasse. Nella mia testa sono fissata con quello che non ho raggiunto. Mai al n. 1, mai vinto uno Slam, mai sul podio olimpico. Sono stata discontinua, incapace di stare in top 10 per un anno intero. Sono esausta per l’ansia, gli attacchi di panico, le lacrime prima dei match. Vincere non dà più la sensazione di appagamento; porta solo sollievo perché è finita”le parole della tennista transalpina che, giusto qualche settimana prima, in seguito alla sua sconfitta all’esordio allo US Open, aveva anche condiviso il suo malessere riguardo il pessimo comportamento degli scommettitori sui Social.

Questi ultimi, a detta della vincitrice delle WTA Finals 2022, spesso esagerano con le parole e, per Garcia, dovrebbero essere i tornei per primi a non pubblicizzare i siti di scommesse. Riguardo gli insulti ricevuti: Ce ne sono centinaia. Anche se ho 30 anni fanno ancora male e, nonostante io abbia gli strumenti per proteggermi da questo odio, tutto ciò non va bene.

Mi prendo alcune settimane per ricaricarmi – aveva fatto sapere Garcia sempre a settembre, chiudendo così un’annata con 17 successi e altrettante sconfitte, con gli unici due acuti nel 1000 di Miami (quarti), nel 250 di Rouen (semifinale) e nel già citato torneo di Guadalajara. E in queste settimane, per fare il pieno di energie, la bi-campionessa di doppio al Roland Garros non aveva perso tempo e si era iscritta alla ‘Harvard Business School’.

Nella giornata di lunedì 25 novembre, ecco un nuovo post sul suo profilo Instagram. Come oramai di consueto, le sue parole sono a cuore aperto e su sfondo verde. La sua firma è quella.

“Che il viaggio ricominci”.
“Entro un mese, se tutto andrà bene, tornerò in campo all’Australian Open. Questo è più di un ritorno alle competizioni, è una personale resa dei conti. Ogni giorno mi sto allenando, spronandomi da sola a essere fisicamente e mentalmente pronta”.
Nella maggior parte dei giorni trovo gioia in questo processo. In altri momenti le ombre tornano a insinuarsi: la paura di fallire e quella di non essere abbastanza. Questi pensieri mi possono travolgere. Ma ho realizzato che il vero fallimento sarebbe cedere a loro, facendo sì che mi definiscano”.
Voglio scoprire cosa significhi giocare per me stessa, inseguire i miei obiettivi, trovare le mie ragioni per scoprire finalmente la gioia di essere una tennista. Così che non siano gli altri a definirmi”.
“Non voglio più che i miei obiettivi siano quelli di vincere uno Slam o di tornare in top 5. Voglio che questi traguardi possano essere il risultato dell’essere felici, lavorando duro e continuando a migliorare sia come tennista che come persona”.
L’attenzione non è più sulla destinazione, ma sull’abbracciare il viaggio con tutte le sue bellezze e difficoltà. La vittoria deve essere un risultato, non un obiettivo”.
Voglio farlo non per i trofei, non per la classifica, non per i sogni e le aspettative dell’ambiente che mi circonda, ma per la persona che diventerò seguendo il processo”.
“Quando questo capitolo finirà voglio guardarmi indietro e sapere che ho avuto successo non solo come atleta, ma anche come essere umano. Che ho affrontato ogni difficoltà, ogni dubbio su me stessa, forgiando il mio percorso personale. Che mi sono lasciata dietro l’insopportabile peso delle aspettative e ho trovato invece il modo per andare avanti con coraggio e determinazione”.
Senza guardare i risultati, voglio guardarmi indietro e dire: ‘Ce l’ho fatta a modo mio e questo è stato abbastanza”.
“Grazie a tutti per il supporto. Ci vediamo tra un mese a Melbourne”.

“Caro”