Montalto Dora, i 105 anni di Cesira Tognon «Qui una vita migliore»
MONTALTO DORA. Gran festa per Cesira Tognon, vedova Prelle, che ha spento 105 candeline, un traguardo straordinario che non celebra solo la longevità, ma una vita intrecciata alla storia dell’Italia. Nata il 19 novembre 1919 nel quartiere La Stanga di Vicenza, Cesira è emigrata con la famiglia a Montalto Dora nel 1928, dove vive da ben 90 anni. «Sono stati la prima famiglia, originaria del Veneto - rende noto il sindaco Renzo Galletto - a emigrare in Canavese, ancor prima della grande ondata intorno agli anni ’50, attratti dallo sviluppo dell’Olivetti». Per festeggiare il compleanno il sindaco ha fatto visita a Cesira che vive con la figlia e che gode ancora di una discreta salute. A seguirla giornalmente anche una badante. «Soprattutto è lucida, e ricorda molti particolari della sua vita che spesso ci racconta - dice la figlia Mariangela -. In cima ai suoi pensieri c’è sempre la gratitudine verso il paese di Montalto Dora che ha accolto la sua famiglia offrendo loro l’opportunità di una vita migliore».
«Montalto ci ha dato mangiare, noi eravamo tanto poveri - ripete spesso Cesira -. Non dimentica il matrimonio con mio papà Gino, che lavorava come falegname. E purtroppo la morte di mio fratello ad appena 33 anni». Rimasta vedova a 43 anni Cesira si rimbocca le maniche e cresce da sola i tre figli lavorando come magliaia e ricamatrice. Poi sono arrivati i nipoti: sei in tutto, che sono per lei motivo di grande orgoglio.
«Cesira è una montaltese doc - aggiunge Galletto -. Nella mia visita ho portato gli auguri di tutta la comunità, onorato di festeggiare con lei questo traguardo straordinario». Per i 100 della nonna i nipoti avevano scritto un libricino tra ricordi e tante immagini per fissare nella memoria la sua lunga vita, vissuta tra due guerre mondiali. Momenti di gioia e di tristezza: le sue passioni, come la lettura e la politica, gli affetti. «Ha sempre avuto una buona salute e un carattere forte – dice ancora la figlia Mariangela - Si è sempre presa cura degli altri. Non ha mai esagerato a tavola e l’unica cosa di cui va golosa ancora oggi sono le castagne e la polenta».