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Ноябрь
2024

Rivarolo dice addio a Carmine Donnarumma:  «Estro e allegria coinvolgenti»

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RIVAROLO CANAVESE

Dalla provincia di Napoli a Rivarolo Canavese per costruire un percorso di vita, poi una carriera da imprenditore e il ruolo di consigliere comunale e dirigente sportivo, ma soprattutto una persona apprezzata per il suo buon cuore, l’estro, il carattere aperto e la capacità di guardare sempre avanti con allegria. Anche nei momenti più difficili della malattia che l’aveva colpito. Carmine Donnarumma si è spento a 65 anni nella notte di sabato, ma prima è riuscito a coronare un ultimo desiderio, sposare la sua Domenica.

Nato a Castellammare di Stabia nel 1959, Donnarumma aveva portato il calore della sua terra d'origine in Canavese, dove si era trasferito da giovane. Qui aveva costruito la sua vita, distinguendosi come un imprenditore brillante nel settore automobilistico e un uomo di grande energia, sempre pronto a mettersi in gioco. Titolare della concessionaria Mycar1 a Favria, era apprezzato non solo per le sue competenze professionali, ma soprattutto per il suo carattere brillante e generoso.

Il suo spirito dinamico lo aveva spinto anche nel mondo dello sport, con un ruolo dirigenziale nella Rivarolese, e della politica locale, come consigliere comunale nell’amministrazione guidata da Fabrizio Bertot.

A ricordarlo con affetto è Michele Valente, amico di lunga data e collega: «Ci conosciamo dal 1998, da quando io gestivo un solarium. Lui, infatti, è sempre stato un uomo curato, teneva molto al suo aspetto e al suo stile. All’epoca era dipendente del concessionario Pagliero, quello era stato il suo primo impiego, partendo dal basso, in un’azienda in cui era considerato uno di famiglia. Grazie al suo carattere determinato e alla sua perspicacia era poi diventato un ottimo venditore di automobili. Il nostro rapporto si consolidò quando, durante un periodo difficile per la chiusura del concessionario, gli proposi qualche giorno di svago insieme nella sua Napoli. Da allora cominciammo a frequentarci assiduamente».

Tanto da aprire un’attività commerciale insieme: «Nel 2016 avviammo un nostro concessionario di automobili a Favria, passando dall’essere amici ad essere anche colleghi. Il nostro era diventato un rapporto fraterno, in cui sapevamo tutto l’uno dell’altro. Entrambi decisi e diretti, ci dicevamo ogni cosa e, in caso di discussioni spiacevoli, dopo 5 minuti era tutto passato. Avevamo anche un nostro gergo e spesso iniziavamo i discorsi con un “Che ti volevo dire....”. Il percorso lavorativo insieme è durato fino al dicembre del 2022, fino a quando non fece gli esami del sangue e, dopo essere stato richiamato per degli approfondimenti, non decise di dedicarsi alla sua salute e alla sua famiglia. Alla figlia Giovanna e alle sue nipotine, a Domenica, con cui si è sposato venerdì, un ultimo desiderio esaudito. Ci siamo visti l’ultima volta domenica. Mi mancheranno il suo modo di essere, la sua allegria, il suo estro».

Donnarumma era anche un grande tifoso del Napoli e nell’ambiente della tifoseria partenopea era molto noto. Il presidente del Club Maradona Ivrea Gaetano Cappuccio lo ricorda così: «In passato ha fatto parte del nostro club e lo scorso anno è venuto a vedere le partite del Napoli da noi. Era un tifoso appassionato, che sapeva coinvolgere tutti, una di quelle persone con cui amavi stare per il suo carisma. Siamo andati a trovarlo in ospedale nei giorni scorsi e abbiamo parlato a lungo del Napoli e di un progetto che aveva a cuore: realizzare una maglietta con impresse le coordinate dello stadio Diego Armando Maradona di Napoli e la scritta del nostro club, il più antico del nord ovest. Amava anche andare allo stadio e al ritiro a Dimaro».

Alla notizia della sua morte in pochissimi minuti oltre un centinaio di messaggi di cordoglio, in cui si ricordavano episodi allo stadio e motti, tra cui il suo celeberrimo Only the sky, accompagnati dalla sua canzone preferita, Napule è di Pino Daniele, sono stati indirizzati alla sua famiglia.

Carmine Donnarumma lascia la figlia Giovanna con Emanuele e le nipotine Gaia e Ottavia, la sorella Alba e la moglie Domenica. Questa sera, lunedì 25, si terrà la veglia di preghiera a San Giacomo alle 18.30, mentre domani l’ultimo saluto, sempre a San Giacomo, è previsto per le 10.30.—

(Ha collaborato Loris Ponsetto)