Angelina Jolie e Alessandro Baricco, la strana coppia al Torino Film Festival: “Lei come Jessica Rabbit, mi ha preparato un piatto di spaghetti buonissimo”
Galeotto fu il piatto di spaghetti di Angelina Jolie. Alessandro Baricco è emozionato come un bambino. Al Torino Film Festival passa – Fuori Concorso- Without blood, film tratto da Senza sangue, romanzo dello scrittore torinese. E in conferenza stampa è proprio Baricco a elogiare le doti di regia e la sensibilità della star americana: “Mi scrisse la mail più bella ricevuta nella vita, piena di comprensione, dolcezza e intelligenza”, ha spiegato Baricco. “Sono quelle cose magiche che avvengono nella vita di chi fa cose magiche. È come se mi avesse scritto Jessica Rabbit o Topolino. Figure che non esistono mai veramente”. La Jolie, premiata con la Stella della Mole da un altrettanto emozionato direttore del TFF Giulio Base, gli ha sorriso con grande amorevolezza.
Baricco ha poi ricordato quando la diva hollywoodiana lo ha invitato a Los Angeles (“nella villa sulla collina più alta, quella di Cecil B. DeMille”): “È stato un viaggetto dell’anima, lei mi ha preparato un piatto di spaghetti davvero niente male”. Poi di nuovo un altro incontro nella campagna romana sul set del film: “Mentre attraversavo in auto la campagna sembrava di essere nella prima pagina del mio libro. Lei vedeva quello che avevo visto io”.
Baricco ha poi ricordato che a suo avviso gli scrittori non sono molto adatti a sceneggiare film: “Ricordo che Tornatore con La leggenda del pianista sull’oceano inserì un personaggio femminile che nel libro non c’è”. In Senza sangue, però, sarebbe stato difficile per tutti perché “la prima parte era già cinema e si vedeva; la seconda invece era su due persone che parlano ad un tavolo di un bar. Era impossibile riuscire a renderlo cinematografico ma Angelina c’è riuscita tenendosi aderente proprio a quello che c’è nel libro”. “Nella vita non esistono buoni o cattivi in senso assoluto”, ha aggiunto la Jolie nel descrivere il senso del suo film. “Dobbiamo tentare di ascoltare e capire gli altri. I film del resto non ci aiutano a risolvere nulla, ma ci aiutano a ad essere insieme più umani”.
Without blood racconta la storia di Nina (Salma Hayek), da bambina testimone del massacro della sua famiglia – padre e fratelli – in un’isolata fattoria del selvaggio Ovest americano. Uno degli assassini (Demián Bichir) la vede impaurita e nascosta, ma non la uccide e la lascia viva. Anni dopo i due si ritroveranno seduti al tavolo di un caffè senza che l’uomo sappia chi ha davanti.
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