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Verstappen, un 4° titolo con un sapore diverso dagli altri, contro tutto e tutti

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AUSTIN, TEXAS – OCTOBER 18: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB20 on track during Sprint Qualifying ahead of the F1 Grand Prix of United States at Circuit of The Americas on October 18, 2024 in Austin, Texas. (Photo by Mark Sutton/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202410190068 // Usage for editorial use only //

Quattro volte Campione del Mondo: non sono in tanti a poterlo dire. Alain Prost, Sebastian Vettel e ora Max Verstappen. Il trionfo Mondiale del 2024 porta Max ad essere ancora di più nell’olimpo dei grandi, dopo una stagione certamente più complicata del previsto. Se, infatti, il terzo titolo era stato poco più di una (ci si passi il termine improprio) passeggiata di salute rispetto al 2021 e anche, per certi versi, all’anno successivo, in questa stagione l’olandese si è trovato a dover lottare contro tanti fattori, che spesso nulla hanno avuto a che fare con la pista, e che gli hanno messo i bastoni tra le ruote in diverse occasioni. Proprio per questo, il sapore di questa vittoria è totalmente diverso dalle altre.

Un inizio sul velluto… ma solo in pista

La prima parte di stagione in casa Red Bull, guardando alla pista, è stata trionfale. L’unico neo è stato il ritiro di Melbourne per Max dopo lo scoppio del disco freno, ma per il resto c’è stato veramente poco da dire. Cinque vittorie e un secondo posto tra il Bahrain e Imola, con lo score impressionante di sette pole position di fila. Qualcosa che a tanti addetti ai lavori ha iniziato a fare un po’ paura, ricordando il dominio incontrastato del 2023. Tutto facile, quindi? Ma neanche per idea!

Perché fuori dalla pista, nei box, nel paddock, si stava (e si sta consumando tutt’ora) una sorta di faida interna al gruppo Red Bull, con Christian Horner accusato di atteggiamenti impropri, e di aver tradito la moglie con una dipendente del team. In realtà, sotto le ceneri covava una lotta per il potere, con il manager inglese da una parte e Helmut Marko, spalleggiato da papà Jos, dall’altra. Tutto questo non ha certo aiutato la prestazione di Verstappen in pista, che ha dovuto fare un po’ tutto da solo, con Perez preda sempre più dei propri fantasmi. Ma le difficoltà vere stavano per arrivare.

L’addio di Newey, il ritorno di McLaren

Una Red Bull sempre più in balia delle correnti interne, che da Miami in poi ha dovuto fare anche a meno di quello che forse era il suo pezzo più pregiato: Adrian Newey. Questo si è trovato tra le mani Max Verstappen, che nel frattempo, mentre l’estate avanzava, si è trovato a dover lottare con avversari sempre più veloci e brillanti, con McLaren e Lando Norris a guidare la carica. Una sola vittoria in tutta la campagna europea a Barcellona, poi il buio, la prestazione assente, la rabbia nei team radio in Ungheria con Giampiero Lambiase a dover fare la parte del professore intransigente. A proposito: l’ingegnere di origini italiane, in questo quarto titolo, ha meriti enormi, difficili da quantificare con esattezza.

Ma è proprio tutto questo a dare la misura del lavoro fatto da Verstappen per ottenere questo quarto titolo in carriera. I suoi detrattori non lo ammetteranno mai, ma chi è onesto intellettualmente ha capito la grandezza della sua impresa. Max, infatti, ha ottenuto il titolo con una vettura che, per lunga parte della stagione, è stata inferiore a quella dei rivali, cosa che recentemente non si era mai vista. Un’impresa, aiutata anche, va detto, da un Lando Norris troppo falloso e da una McLaren meno “cattiva” di quanto ci si aspettava.

La pioggia benedetta di San Paolo

A mettere a posto le cose, dopo le solite polemiche per quelle che parevano scorrettezze ad Austin e Mexico City, e invece erano solo manovre fatte ad arte per far uscire di senno Norris, riuscendoci alla perfezione, ci ha pensato lui: Max Verstappen da Hasselt. Sotto la pioggia battente di Interlagos, a casa di Senna, partito diciassettesimo, ha portato a casa una vittoria pazzesca, mettendo a tacere tutti i suoi detrattori, anche quelli che proprio non ce la fanno ad ammettere che è un fenomeno vero, e che hanno in qualche modo cercato di attribuire il successo alla bandiera rossa.

A Las Vegas, la città delle luci abbaglianti, i riflettori non erano tutti su di lui, tra il dominio Mercedes e la lotta interna in Ferrari. Max Verstappen ha portato a casa il quinto posto, sufficiente a garantirgli il quarto titolo, il più meritato. E allora, via con la festa, più che meritata; senza esagerare, chiaramente: il Qatar arriva tra pochissimo!

Un campione, Max. Anzi, un quattro volte Campione del Mondo, che ora dovrà decidere cosa fare. La superiorità Red Bull, infatti, rischia di essere un lontano ricordo, e il 2025 potrebbe rappresentare una svolta importante per la sua carriera. Vedremo, inutile anticipare troppo i tempi; per ora, complimenti Max Verstappen, Campione e fenomeno vero di una F1 che ne ha tanto bisogno.

CLASSIFICA PILOTI F1 2024, dopo la gara di Las Vegas
1	M. Verstappen	Red Bull	403 | Campione del Mondo
2	L. Norris	McLaren 	340
3	C. Leclerc	Ferrari 	319
4	O. Piastri	McLaren 	268
5	C. Sainz	Ferrari 	259
6	G. Russell	Mercedes	217
7	L. Hamilton	Mercedes	208
8	S. Perez	Red Bull	152
9	F. Alonso	Aston Martin	62
10	N. Hulkenberg	Haas    	35
11	Y. Tsunoda	RB      	30
12	P. Gasly	Alpine  	26
13	L. Stroll	Aston Martin	24
14	E. Ocon 	Alpine  	23
15	K. Magnussen	Haas    	14
16	D. Ricciardo	RB      	12
17	A. Albon	Williams	12
18	O. Bearman	Ferrari 	7
19	F. Colapinto	Williams	5
20	L. Lawson	RB	        4
21	V. Bottas	Kick Sauber	0
22	G. Zhou 	Kick Sauber	0
23	L. Sargeant	Williams	0

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