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Belluno, la protesta di un’anziana: «Il bus Trillo non funziona, siamo abbandonati»

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Trillo non può sostituire il servizio di trasporto pubblico. Soprattutto per le persone anziane, che non hanno una macchina ma che hanno tutto il diritto di potersi muovere sul territorio, di andare a fare una passeggiata in centro, se abitano in periferia, e di andare a fare le loro commissioni senza dover necessariamente chiedere un passaggio ai familiari.

È per questo che la signora Franca Gervasi dice di sentirsi «incatenata» da quando Dolomitibus ha deciso di togliere molte corse sulla linea Gialla, che serve il Castionese, dove abita, lasciandole solo nelle fasce per gli studenti e alla sera. Fra le 9 e le 12 e fra le 15 e le 19 l’unica possibilità per salire sulla linea che serve quella zona di Belluno è di prenotare una corsa con Trillo.

La signora Gervasi ha 85 anni e abita a San Cipriano.

«Ero un’abbonata alla linea Gialla», racconta. «Con Trillo non ho il bus quando serve». Il suo disagio è quello di tantissime altre persone. «L’ultima telefonata da me fatta è del 6 novembre, per prenotare una corsa per il giorno successivo per le 14.30-15. Mi è stato risposto: “No signora, possiamo passare verso le 16”, raccomandandomi di tenere in mano il cellulare per essere informata dell’arrivo del bus. A queste condizioni ho annullato la prenotazione, perché la banca, dove dovevo recarmi, sarebbe stata già chiusa al mio arrivo in centro».

Da quando è stato istituito Trillo, la signora l’ha potuto utilizzare solo in alcune occasioni, «ma sempre agli orari che andavano bene a loro», continua. «Questo servizio non è appropriato. Non ci sono solo gli studenti che usano l’autobus, o i lavoratori: cosa devono fare gli anziani, che magari si alzano al mattino, vedono una bella giornata di sole e vogliono andare in centro città a fare una passeggiata?».

Possono salire sulla linea J al più tardi alle 8.37, per tornare a casa non prima delle 12.15. Queste corse sono sopravvissute. Nel mezzo, c’è Trillo.

«Vorrei essere libera di potermi muovere da casa, non quando va bene alla Dolomitibus», prosegue la donna. «È davvero conveniente far girare Trillo con i mezzi vuoti, perché ci salgono una o due persone? Senza contare che se non hai prenotato la corsa, e sei alla fermata, non ti fanno salire anche se devi fare lo stesso percorso della persona che invece ha la prenotazione».

Le fermate di Trillo, poi, hanno un numero. Non basta indicare che serve una corsa da, per esempio, Castion a via Dante. Bisogna precisare il numero. «Dobbiamo saperli tutti a memoria», prosegue la signora.

Che mette sul tavolo una richiesta, condivisa da tante persone che vorrebbero tornare ad usare i mezzi pubblici per i loro spostamenti: «Avere un autobus al mattino, attorno alle 9.15, che dal Castionese arrivi in centro a Belluno per poter andare negli uffici, in banca, a fare alcune commissioni, con ritorno da via Dante attorno alle 11.30. Per il pomeriggio oltre alla corsa delle 14.30 (esistente) utile per andare a fare visite mediche per esempio o per andare a trovare amici e parenti in ospedale, aggiungere una corsa alle 17.30 per tornare a casa. Non penso di essere troppo esigente», conclude la donna, «chiedo a nome di molte altre persone di avere tre corse in più al giorno. Suppongo sarebbe una buona soluzione anche per Dolomitibus, che vedrebbe il servizio usato da più persone, non come Trillo che viaggia per una o due persone e mai all’orario che serve».