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Olanda in finale di Coppa Davis. Il capitano Haarhuis: “Siamo un piccolo Paese, è un traguardo eccezionale”

Piccola grande impresa per il tennis maschile olandese, che si toglie la soddisfazione di qualificarsi a sorpresa per la finale della Coppa Davis 2024. Dopo aver eliminato ai quarti la favorita Spagna padrona di casa, il team orange ha sconfitto 2-0 la Germania raggiungendo per la prima volta nella storia l’ultimo atto della storica competizione per nazionali, in cui attende una tra Italia e Australia.

La chiave? Il fatto di credere fermamente in noi stessi. Prima di tutto non volevamo perdere per il terzo anno di fila nei quarti. Poi sapevamo che la Germania era alla nostra portata, dopo la grande vittoria sulla Spagna, ma lo stesso avrebbero potuto dire i tedeschi di noi. Era un match alla pari, si è giocato sui dettagli. Alla fine abbiamo vinto perché abbiamo avuto cuore e coraggio“, le parole del capitano neerlandese Paul Haarhuis.

Il format ci piace, ci troviamo a nostro agio. Ma negli anni scorsi i miei giocatori impegnati nel singolare non avevano questa esperienza. Oggi possono mettere a frutto un bagaglio tecnico importante che negli anni si è evoluto. Siamo un piccolo Paese e per noi è straordinario raggiungere questo traguardo: è più eccezionale per noi essere in finale che per l’Italia vincere il titolo, visto che loro hanno il numero 1 del mondo“, ha aggiunto l’ex numero 18 al mondo in singolare e n.1 in doppio.

Il punto decisivo per il passaggio del turno è stato firmato dal n.1 dell’Olanda Tallon Griekspoor, che ha battuto in rimonta Jan-Lennard Struff nel secondo singolare: “Ho creduto in me stesso e nelle mie possibilità e, anche se Struff in certi momenti ha giocato molto bene, sono riuscito a chiuderla. Ho servito in modo efficace, ho gestito bene i momenti. Domenica avremo una chance di giocarci il trofeo: incredibile“.

Addio rimandato per il doppista Wesley Koolhof, impegnato a Malaga nell’ultimo evento della carriera: “Arrivare a vivere questo momento è il motivo che mi ha spinto a ritardare ancora un po’ il mio ritiro. Chissà, forse il mio ultimo match l’ho già giocato, ma è meraviglioso trovarmi qui con questo fantastico team“.

Fondamentale sin qui il contributo di Botic Van de Zandschulp, che ha superato prima Rafael Nadal e poi ieri Daniel Altmaier: “Come ha detto Tallon, avrei potuto rendermi la vita più semplice e chiudere prima. Ma sono molto contento di come è finita. A un certo punto non sapevo più come prendermi quel benedetto ultimo punto. Per fortuna in qualche modo ce l’ho fatta“.