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Ivrea, l’addio a Carlo Airoldi: insegnante e uomo di sport

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Ivrea

Per generazioni di studenti, in anni ormai lontani, è stato il professore di educazione fisica, sempre ricordato con affetto e stima, per tanti, fino a tempi abbastanza recenti, il compagno di animate chiacchierate sportive, al Silvan Bar, per altri ancora l’amico di una vita, e per Paolo, collaboratore della Sentinella del Canavese, il padre accudito fino all’ultimo con sollecitudine e rispetto non comuni: tutto questo è stato Carlo Airoldi, 89 anni, venuto a mancare lo scorso martedì 19, all’ospedale di Cuorgnè dove era ricoverato da qualche settimana.

Persona conosciutissima in città, Airoldi ha trascorso la sua vita nel quartiere San Lorenzo, tra la casa dove è cresciuto, in corso Massimo d’Azeglio (la palazzina dalla facciata di gusto Secessione viennese, anni fa inserita in una guida sull’architettura del primo ‘900 in Canavese), dove aveva sede l’importante attività di famiglia di “Trafilerie, punterie, reti metalliche e fabbriche ferramenta”, e quella dove ha abitato fino all’ultimo, in corso Vercelli, affacciata sull’anfiteatro romano.

Nel giugno 2013, nell’ambito della manifestazione Il testimone ai testimoni: percorso educativo-sportivo per la legalità, organizzato dall’omonima associazione, in collaborazione con il Tennis Club Ivrea e l’associazione Libera, aveva ricevuto il premio Campione nella vita, con questa motivazione: «Diplomato all'Isef di Torino, ha insegnato dal 1961 al 1995. Molto attivo nella vita della scuola, è stato uno dei promotori della nascita del liceo sperimentale, nel 1974. Per molti anni vicepreside del liceo scientifico Gramsci di Ivrea, ha contemporaneamente svolto l'attività di allenatore dell'Ivrea Basket e dell'Atletica Ivrea. Al raggiungimento della pensione ha proseguito il suo impegno per la diffusione dello sport, prima nella società calcistica di Bollengo, poi in quella di Montalto Dora; è inoltre stato membro del Panathlon International di Ivrea.

Sempre amato, stimato e rispettato da allievi, colleghi e da tutti coloro che hanno collaborato alle sue attività, merita oggi di scrivere il suo nome nell'albo degli insigniti del premio “Campione nella vita”. A lui vada il grazie dell’associazione, di don Luigi Ciotti e di tutta la comunità eporediese per aver contribuito in maniera significativa alla diffusione della cultura dello sport fra i giovani.

I funerali di Carlo Airoldi si sono svolti nel pomeriggio di ieri, giovedì 21, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo (il restauro del cui campanile, anni fa, fu finanziato da lui e dal fratello, in memoria della loro madre). In tanti, nei giorni scorsi, si sono stretti al figlio Paolo con la sua compagna Barbara Torra, nel ricordo dell’amico scomparso. Franco Farnè