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Rivarolo, chiesti 1 anno e 4 mesi per il manager accusato di stalking

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RIVAROLO CANAVESE

Un anno e quattro mesi. Questa la richiesta di pena per un noto imprenditore accusato dall’ormai ex moglie di stalking. Nell’ultima udienza di un processo in cui non sono mancati i colpi di scena i due avvocati, Celere Spaziante (legale della donna) e Sara Rore Lazzaro (che ha difeso il capitano d’industria) hanno duellato ora con la spada, ora con il fioretto. La sentenza è attesa per mercoledì 4 dicembre.

Per anni la coppia era stata simbolo di ammirazione e invidia in città. Lui, un imprenditore sessantenne di successo, erede di un’azienda centenaria leader sul mercato nazionale e appassionato di auto di lusso; lei, un’insegnante di 57 anni, esperta di arte e letteratura, saggista e figura rispettata per il suo impegno contro il bullismo e il cyberbullismo.

Insieme avevano costruito una vita apparentemente perfetta: una villa da sogno alle porte della città, un matrimonio trentennale iniziato nel 1989, e un figlio oggi brillante imprenditore sulle orme del padre ed entrato in politica con successo.

Ma dietro l’immagine dorata, qualcosa si è spezzato. Nel 2020, la loro relazione è andata in frantumi, sfociando in una separazione burrascosa e in un processo per stalking, che ha portato alla luce un intreccio di molestie, pedinamenti e tensioni che ha sconvolto la comunità.

Insulti pubblici e pedinamenti

La donna ha descritto in aula un’escalation di episodi inquietanti. «La mia vita è stata rubata», ha dichiarato, raccontando di come il suo ex marito la perseguitasse con insulti pubblici e pedinamenti ossessivi. Uno degli episodi più eclatanti risale al giorno di San Valentino 2020, quando, fuori da un salone di bellezza, l’uomo avrebbe urlato epiteti ingiuriosi come “puttana” e “sei una merda”, incurante dei passanti. Ma non è tutto. Più volte l’imprenditore si sarebbe appostato nei pressi della casa dei genitori della donna, immortalato dalle telecamere di sorveglianza nel cuore della notte. «Ovunque andassi, lui era lì. In auto, in bicicletta… Mi sentivo braccata», ha spiegato la donna, visibilmente provata.

Lettere anonime e romanzo erotico

La persecuzione non si è fermata agli insulti. L’imprenditore ha commissionato un romanzo illustrato dai toni esplicitamente erotici, allusivo e diffamatorio, in cui la protagonista – chiaramente ispirata alla moglie – veniva dipinta come una cacciatrice di uomini. Copie di questo romanzo sono state distribuite anonimamente ad amici, colleghi e conoscenti della donna, causando un’ondata di imbarazzo e sconcerto.

Non meno scioccante è stato il biglietto offensivo, accompagnato da una costosissima creazione floreale, recapitato alla scuola dove l’insegnante lavora. Una firma anonima che, grazie alla testimonianza del fioraio, è stata ricondotta all’ex marito.

Un video inquietante

Il 60enne non si è fermato qui. La donna ha raccontato di essere stata pedinata da investigatori privati, che avrebbero immortalato «un bacio innocente scambiato con un collega». Quelle immagini, inviate alla famiglia del docente, hanno avuto conseguenze devastanti. A questo si aggiunge il ritrovamento di un diario in cui l’imprenditore annotava meticolosamente le sue visite ai night club, con dettagli su prestazioni e nomi delle prostitute frequentate. L’asso nella manica della difesa è stato un video proiettato in aula. Le immagini mostrano l’uomo che, in bicicletta, urla insulti volgari alla ex moglie mentre lei, terrorizzata, si chiude in auto e fugge. Questo documento visivo è diventato una prova del comportamento ossessivo dell’imputato.

«Sono innocente»

Dall’altra parte, l’imprenditore, ha negato ogni accusa. Si è definito un padre e un marito presente nonostante gli impegni lavorativi: «Non ho mai insultato o aggredito mia moglie, né ho mai bevuto alcolici, a causa di problemi di salute», precisando di «aver ristrutturato a proprie spese la casa della suocera per agevolare la separazione».

Secondo la sua versione, la separazione era stata consensuale e priva di conflitti. «Non ho motivo né ragione di seguirla o insultarla. L’ho sempre sostenuta nelle sue passioni e nelle sue ambizioni professionali e politiche», ha dichiarato. Tuttavia, il libro erotico ed il video pesano come macigni mentre d’altro canto la difesa ha presentato una serie di immagini che mostravano la coppia felice in vacanza con annesse fatture di pagamento degli hotel negli stessi anni in cui sono stati cristallizzati gli episodi di stalking più acclarati.

Mentre il processo si avvia alla conclusione, la città osserva con sgomento il crollo di una coppia che per anni aveva incarnato il successo e l’armonia. Le deposizioni in aula hanno rivelato una realtà ben diversa, fatta anche di rancori, vendette e umiliazioni.