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Lo zio Toni spiega l’impiego di Rafa Nadal in Coppa Davis a Malaga

Si fa un gran parlare in Spagna e non solo dell’impiego di Rafael Nadal in Coppa Davis. La scelta del capitano iberico, David Ferrer, di schierare il campione di Manacor come primo singolarista non ha convinto una parte degli appassionati e le critiche sul suo operato non sono mancate. Sì, perché la sconfitta di Nadal contro l’olandese Botic van de Zandschulp ha messo in una condizione di precarietà le Furie Rosse, eliminate poi nella sfida in doppio dai Paesi Bassi.

Rafa avrebbe sperato di dare l’addio al tennis in altro modo, avendo già annunciato settimane prima che la Davis sarebbe stata la sua ultima competizione a cui avrebbe partecipato da tennista professionista. Ad analizzare quanto accaduto è stato chi ha contribuito in maniera importante alla nascita della stella di Nadal, ovvero lo zio Toni. Intervistato da El Larguero de la SER, l’ex coach del maiorchino si è pronunciato in questo modo.

Era la cronaca di una morte annunciata. Sapevamo tutti che questo giorno sarebbe arrivato. Vedendo come si stavano svolgendo gli ultimi mesi, si era compreso che le cose non andavano per il verso giusto e penso che Rafa abbia preso la decisione più opportuna“, ha premesso il tecnico spagnolo.

Toni Nadal si è poi soffermato sulla scelta di Ferrer: “La verità è che mio nipote ha giocato a un livello ottimo in allenamento, prevalendo nei set di prova contro chi avrebbe potuto giocare come secondo singolarista. Alla fine, è successo quello che non succedeva molte volte, cioè che Rafa giocasse meglio nel training piuttosto che in partita“, ha spiegato.

E sul modo di lasciare il tennis, arriva una critica: “Apprezzo che in questi eventi ci siano state immagini dedicate a mio nipote, ma come immagini dei suoi successi avrei gradito qualcosa di diverso, che potesse rendere ancor più omaggio a quanto fatto da Rafa“.