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Il Super A&O di Monfalcone cessa l’attività tra due mesi

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Una contrazione delle entrate che si riverbera di anno in anno dal 2021. Perdite sul fatturato in progressivo accumulo, senza arresto. E così l’andamento negativo del punto vendita al civico 17 di via Foscolo spinge il gruppo di radici venete Unicomm, che pur di recente aveva aperto a Gorizia un nuovo magazzino, a spegnere l’insegna del Super A&O, con sconforto dell’affezionata clientela, lì perlopiù anziana. Deficit importanti, che «sfiorano i 200 mila euro l’anno», secondo quanto appreso ieri da Andrea De Luca, segretario isontino di Filcams Cgil, hanno dettato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per chiusura del market. Coinvolge tutti i dipendenti occupati, nove, in maggioranza donne con l’eccezione del direttore e del macellaio.

Unico punto positivo: niente esuberi

Unico punto positivo della parabola, non ci sono esuberi: tutti i lavoratori saranno distribuiti negli altri supermercati del gruppo, tra cui Emisfero e Famila, con opzione di scelta dell’esercizio più vicino al luogo di residenza e sempre nell’ambito isontino. Un buon compromesso, pur se si tratta di un market attivo nel rione da trent’anni almeno, all’inizio sotto marchio A&O, poi Hurrà e quindi di nuovo A&O. Soddisfazione delle sigle Cgil, Cisl e Uil che purtroppo si sono trovate a gestire questa crisi a conti fatti, dato che l’esercizio non godeva di rappresentanza sindacale al suo interno.

Data di chiusura ancora da fissare

La data di cessazione dell’attività non è stata ancora comunicata ai rappresentanti dei lavoratori che hanno avviato il confronto con la parte datoriale da cui era arrivato regolare preavviso (c’è stato un incontro l’11 novembre e ne seguirà un altro il 9 dicembre), ma il periodo a spanne sì: saranno scavallate le festività e la chiusura d’esercizio arriverà pertanto tra fine gennaio e i primi giorni di febbraio. Quanto alla destinazione dell’immobile, stando a Vincenza Orabona, rappresentante territoriale Fiscascat Cisl, la struttura di proprietà Unicomm «non sarà messa in vendita nell’immediatezza, ma in futuro sì».

Vetrine vuote, insegna spenta

In città, dunque, resteranno le vetrine vuote, l’insegna spenta. Mentre il totale dei supermercati attivi, nel 2025, passerà a quota undici dagli iniziali tredici. Un numero comunque molto rilevante per una città di oltre 30 mila abitanti: in media uno ogni 2,5 chilometri quadrati. Nell’ultimo biennio aveva abbassato la saracinesca Armonie, ex Coop Alleanza 3.0, in piazza Cavour e tra due mesi, appunto, arriverà al capolinea il super A&O. Quindi a servizio del centro, il rione più popolato, resteranno attivi “solo” due discount di medie e piccole dimensioni, il Dipiù di viale San Marco e l’Eurospin di via della Resistenza, oltre al più ampio Eurospar, di categoria non economica, cioè non a prevalenza di prodotti sottomarca sugli scaffali.

Perdite ingenti di fatturato

«L’azienda aveva da tre anni perdite ingenti sul fatturato – sottolinea Marisa Furlan, coordinatrice Uiltucs – e chiaramente l’epilogo dispiace perché si tratta di un punto vendita, e lo dico pure da cliente, che ha rappresentato un punto di riferimento per il quartiere, composto da molti anziani, per via dei decennali rapporti di affezione ai suoi dipendenti. La parte positiva è che saranno riassorbiti a livello provinciale, favorendo gli avvicinamenti a casa». Concorde la collega di Fisascat Orabona: «C’era da un bel po’ un buco che il gruppo non riusciva a risanare, l’esercizio ha indubbiamente pagato la vicina concorrenza di Lidl, Eurospin e Conad, a brevissima distanza». «Ultimamente – aggiunge – era un po’ trascurato, a differenza degli altri magazzini Unicomm: ce l’hanno riferito i lavoratori, che accennavano alla questione delle temperature rigide in prossimità delle celle frigo, accusate dai clienti anziani. Avrebbero auspicato un ammodernamento». «A breve – conclude De Luca per Filcams Cgil – saranno avviati i colloqui individuali dell’azienda coi lavoratori per definire il ricollocamento. Non ci saranno problemi perché in questo periodo la grande distribuzione necessita di figure da inserire e quindi agevolmente i dipendenti che usciranno dal Super A&O troveranno sistemazione alternativa, mantenendo l’occupazione». —