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A Gorizia la Tari più alta del Fvg: spesa media a quota 371 euro

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La tassa rifiuti di Gorizia è la più cara tutta la Regione. La spesa media sostenuta per la Tari da una famiglia isontina nel 2024, infatti, è di 371 euro, contro i 313 euro pagati dalle famiglie triestine. Seguono i contribuenti pordenonesi, con una spesa media di 207 euro, e quelli udinesi, ultimi in Friuli Venezia Giulia (per loro fortuna), con 186 euro: quasi il 50% di quel che si paga a Gorizia. Sono i dati contenuti nell’ultimo report di Cittadinanzattiva, aggiornato al periodo ottobre-novembre.

Città più cara del Fvg per la tari

Report che, da un lato, evidenzia come in Italia ci siano cittadini costretti a subire salassi ancora più pesanti (è quanto accade a Catania, dove si pagano in media ben 594 euro l’anno, a Pisa, 512 euro, e a Genova, 501 euro). Ma dall’altro, appunto, assegna di nuovo a Gorizia il poco invidiabile titolo di città più cara della regione sul fronte rifiuti, già conquistato nel 2023. Lo scorso anno, però, la spesa media si era fermata a quota 333 euro, saliti appunto dodici mesi più tardi a oltre 370 per effetto di un rincaro record: + 11,3%. Un dato nettamente superiore a quello di Udine (+2,6% come la media nazionale), di Pordenone, dove la cifra è rimasta stabile, e ancora più di Trieste, dove gli importi sono addirittura calati dello 0,9%.

Aumento record: c’è un motivo

L’aumento record del resto, ricorda il Comune, ha una spiegazione ben precisa e chiama in causa il noto l’attacco hacker subito nel 2022 dall’amministrazione. «A seguito dell’assalto informatico ai nostri database, sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze venne cancellata la pubblicazione della documentazione riguardante l’adozione della delibera di approvazione delle tariffe Tari 2022 – spiega l’assessore comunale con delega alle Partecipazioni societarie e al Patrimonio –. Senza quella pubblicazione, appunto, la delibera aveva finito per risultare nulla e, di conseguenza, abbiamo dovuto restituire ai cittadini le somme degli aumenti. Somme che, tuttavia, abbiamo ora la necessità di recuperare per non far sballare i conti del Comune. Più precisamente nel 2024 c’è stato il bisogno di rientrare in possesso dei 703 mila euro restituiti agli utenti l’anno scorso». Ed ecco spiegato il rincaro che, naturalmente, non potrà generare gioia tra le famiglie goriziane.

Speranze per il futuro

Archiviato il corto circuito del passato, c’è la speranza di un cambio in meglio per il futuro, magari appunto con un netto dietro front sulle tariffe? Da parte sua il sindaco Rodolfo Ziberna, per ora, preferisce non sbilanciarsi: «Le prossime tariffe saranno stabilite a breve» annuncia il primo cittadino.

Aggiunge invece l’assessore comunale alle Finanze che «La Tari è legata al piano economico finanziario approvato dall’Ausir, l’Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti. In sostanza è una presa d’atto di una somma che serve alla copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio rifiuti determinata da un’autorità terza, la quale raccoglie i costi del gestore e quelli del Comune e determina la somma da richiedere all’utenza». Intanto, il rincaro c’è e, per le famiglie, non è certo un regalo