Salta il polo didattico di Unipd all’ex centro di Voltabarozzo
Salta il nuovo polo didattico dell’Università di Padova nell’ex centro di studi idraulici di Voltabarozzo.
È stato deciso nel cda di martedì, una decisione a sorpresa visto che molto era stato fatto.
Nel luglio 2022 l’Agenzia del Demanio e l’Università avevano siglato un contratto di concessione di 19 anni a favore dell’ateneo dell’area di Voltabarozzo con investimenti per il Bo di 50 milioni. In questi anni il Demanio non ha consegnato l’area come doveva essere fatto.
L’area deve rimanere nella disponibilità dell’Autorità per la Laguna di Venezia come auspicato dal Provveditorato alle Opere Pubbliche di Venezia e dall’Autorità per la Laguna. Da qui l’Università non ha potuto che recedere dalla concessione dell’area.
Nel complesso sono presenti un fabbricato destinato a uffici, un enorme capannone di oltre 20 mila metri quadri contente un modello dalla Laguna di Venezia e dotato di impianti tecnologici pressoché in disuso, e altre strutture minori dove sono presenti vasche destinate a modelli idrici.
Nella parte scoperta ci sono modelli idrodinamici delle bocche di porto della Laguna, con un sistema di canalizzazione dell’acqua verso il canale San Gregorio. Se i piani dell’Ateneo fossero andato in porto, il complesso, oggi in gran parte inutilizzato, sarebbe diventato un avanzato centro di ricerca.
Il Bo rinuncia alle squadre di volley e basket
Oltre a questa decisione durante la seduta del Cda dell’ateneo è stato deciso che le quattro squadre di pallavolo e pallacanestro del Bo non ci saranno più. Giunge così al capolinea l’avventura degli studenti-atleti che negli scorsi anni si sono impegnati nei campionati maschili e femminili.
Martedì il passaggio formale in merito alla cessazione della collaborazione tra l’Università, il Cus e la Reyer per quanto riguarda la femminile di basket. Una collaborazione che, nella scorsa stagione, aveva consentito alla “Umana Cus Unipd” di classificarsi al settimo posto del campionato di serie B femminile conquistando la permanenza nella categoria senza necessità di disputare i play out. Tutto vano poiché il cammino si ferma qui. Dunque il progetto finisce ma la speranza, si sa, è l’ultima a morire: «Vedremo se in futuro riusciremo a riaprire le squadre con altre prospettive, per dare nuova visibilità allo sport e allo studente atleta» medita Antonio Paoli, prorettore allo Sport. E con i soldi risparmiati? «Stiamo studiando nuovi progetti, verranno reinvestiti in promozione dell’attività fisica» assicura il prorettore, sottolineando l’importanza dello sport per il benessere degli studenti.
Le altre delibere
Tra le altre delibere all’ordine del giorno, discusse e votate nella seduta di ieri, anche il rapporto di sostenibilità 2023-24. Un documento che fotografa annualmente i risultati ottenuti rispetto agli ambiti di azione della a Carta degli impegni di sostenibilità 2023-27.
Gli indicatori di performance restituiscono l’immagine di un ateneo che continua a mantenere un trend di miglioramento costante, nonostante gli impatti della situazione internazionale. Significativo l’esito del calcolo dell’impronta carbonica, che registra per l’anno 2023 una riduzione totale di emissioni di gas serra del 24 per cento rispetto al 2018, primo anno di redazione del documento, e un aumento del 3 per cento rispetto al 2022.
La riduzione è da ricondurre principalmente all’utilizzo di energia rinnovabile e alla riduzione dei consumi di gas metano dovuta all’introduzione delle misure di risparmio energetico, mentre l’aumento rispetto al 2022 è riconducibile al maggior numero di studenti e alla metodologia utilizzata per la nuova indagine sui trasporti che introduce fasce di distanza casa lavoro maggiori.
L’impegno dell’Università nei campi della sostenibilità, viene sottolineato nel report, è confermato anche dal posizionamento nei ranking internazionali. Il Bo si classifica infatti al 110mo posto al mondo e al secondo in Italia, secondo il Qs Sustainability. Il Cda ha inoltre approvato l’accordo di collaborazione con Unioncamere del Veneto, Università Ca’Foscari di Venezia e Università di Verona per l’attuazione del progetto “Trasformazione digitale e sostenibile delle Pmi Venete”.