Escavo del canale Malamocco Marghera. Il Porto fa un mutuo di 55 milioni di euro
La terza variazione al bilancio di previsione 2024 e la determinazione del numero massimo di autorizzazioni da rilasciarsi per la fornitura di servizi specialistici complementari ed accessori e per l’esercizio di operazioni portuali nel 2025 nel porto di Venezia e Chioggia sono stati decisi, lunedì 18 novembre, dal Comitato di Gestione dell’AdSPMAS al quale hanno partecipato il Presidente Fulvio Lino Di Blasio, il Segretario Generale Antonella Scardino, il Direttore marittimo del Veneto - Capitaneria di Porto di Venezia Filippo Marini, la rappresentante della Regione Veneto Maria Rosaria Anna Campitelli, il rappresentante della Città Metropolitana Dennis Wellington e il Collegio dei Revisori dei Conti.
Occasione importante per recepire l’adeguamento dei trattamenti economici al contratto nazionale di lavoro dei Lavoratori dei Porti 2024-2026.
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La schiarita dopo la bufera e gli scioperi è confermata. Il presidente evidenzia che con il recepimento unanime, da parte del Comitato di Gestione «AdSP potrà garantire ai propri dipendenti alcune migliorie in termini di retribuzione e di welfare aziendale, già a partire dal mese corrente».
L’aggiornamento al bilancio di previsione 2024 vale 55,2 milioni di euro. In particolare, l’Autorità portuale intende stipulare un mutuo chirografario pari a 55 milioni di euro con Cassa Depositi e Prestiti per far fronte agli interventi di escavo manutentivo del canale Malamocco-Marghera – rientrante tra le opere di cui al “Fondo per le infrastrutture portuali” – con l’obiettivo ultimo di aumentare l’accessibilità al Porto veneziano. L’Authority, in attesa di percepire fondi pubblici destinati all’opera, aveva già previsto di autofinanziare l’intervento ma a livello precauzionale si garantisce l’equilibrio di bilancio col finanziamento CdP. Le variazioni in uscita approvate ammontano invece a - 478.602 euro.
A seguito delle variazioni, il risultato di amministrazione dell’ente ammonta a 82,55 milioni di euro (di cui vincolati 81,8). Il risultato di parte corrente si attesta a 20.616.243 euro mentre il risultato economico è di 14.917.810 euro con un saldo finale di cassa di 101.313.776 euro. Approvato anche, per il 2025, il numero massimo di autorizzazioni per la fornitura di servizi specialistici, complementari ed accessori e per l’esercizio di operazioni portuali alle imprese portuali concessionarie (ovvero i terminal) e le imprese portuali non concessionarie (ovvero quei soggetti non titolari di concessione, ma autorizzati a svolgere operazioni portuali in appalto presso i terminal).
La situazione al Porto di Venezia vede solo l’aumento di autorizzazioni da 7 a 10 per il trasporto di rinfuse pulverulente con autocarri telonati da sottobordo a magazzino/piazzale, per far fronte al previsto aumento di domanda da parte dei terminal. Invariata al Porto di Chioggia la situazione rispetto al 2024.
Rilasciate 7 concessioni demaniali infraquadriennali ex art. 36 Cod. Nav. per garantire continuità operativa ai concessionari. Di Blasio è soddisfatto. «Abbiamo avviato numerosi progetti e, per questo, ottenuto cospicui finanziamenti statali e governativi che ci consentono di assicurare un’adeguata copertura finanziaria degli interventi e di garantire l’equilibrio di bilancio dell’Ente. Entro il 2026, è questo il nostro obiettivo, prenderanno corpo progetti di portata epocale, tali da rendere il sistema portuale veneto significativamente più evoluto ed efficiente»