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Ноябрь
2024

Il pontile della Sacchetta di Trieste conteso tra pescherecci e barche abusive

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Tra pescherecci in disarmo, navi da diporto e barche abusive, in Sacchetta non c’è più posto neanche per un gommone. L’Assonautica si appella al contratto di concessione del Molo Venezia (a sinistra dell’edificio del Marina San Giusto), firmato con l’Autorità portuale nel 2017, il quale prevedeva di riservare una parte della banchina ai pescatori triestini, con l’impegno di individuare per loro una destinazione alternativa che nel tempo potesse liberare spazio per le attività di diporto. Niente da fare.

A distanza di anni quei pescherecci sono ancora lì, molti sono ormai in disarmo e l’ipotesi di un trasloco permanente in zona Gaslini o in Porto Vecchio è ormai naufragata. Ma non solo: ai pescatori da tempo si sono aggiunte numerose barche abusive, ormeggiate senza autorizzazioni.

I pontili in concessione

Va ricordato che Assonautica ha attualmente in concessione due pontili in zona Lega navale e dal 2017 uno sul Molo Venezia, di cui l’associazione dispone propriamente dell’utilizzo dello specchio acqueo. L’Assonautica, spiega il presidente Antonio Paoletti, si era all’epoca resa disponibile con l’Autorità portuale a ospitare per un periodo parte dei pescherecci triestini, gestendone gli ormeggi e mettendo a disposizione acqua ed elettricità.

Nessuna soluzione permanente

In tutto 80 metri del Molo Venezia dati in “prestito”, anche perché la banchina risultava già soggetta a un’ordinanza della Capitaneria di porto, che ne disciplinava l’utilizzo per la pesca. Doveva essere una situazione temporanea, considerando la fame di posti per le attività da diporto, ma a distanza di anni una soluzione permanente non è stata individuata.

I pochi pescherecci rimasti in attività continuano a dividersi tra Gaslini e Sacchetta. Negli anni molti sono andati in disarmo, lasciando altrettanti posti del Molo Venezia paradossalmente inutilizzati e in balia di imbarcazioni abusive, che da tempo affollano il pontile senza autorizzazioni.

Le barche affondate

Non di rado capita che una di queste barche affondi, costringendo Assonautica a recuperarle e smaltirle: nel 2024 la spesa è stata di 20 mila euro. C’è poi il rischio di denuncia penale in caso di inquinamento, o che qualcuno possa farsi male. La Capitaneria portuale fa sapere che nell’ultimo sopralluogo (15 ottobre) «non c’era evidenza di barche abusive»: ma non è da escludere che fossero presenti prima e dopo.

Situazione complicata

La situazione resta complicata. L’Assonautica con Paoletti auspica si possa individuare una soluzione per pescherecci (e abusivi), così da destinare tutto il Molo Venezia al diporto. Guido Doz, della Cooperativa pescatori, esclude una collocazione permanente al Gaslini: il futuro trasloco del Mercato Ittico nell’ex Manifattura tabacchi lascerebbe i pescatori nuovamente senza casa. Recentemente si stava lavorando a un accordo per spostare i pescherecci in Molo III, ma «anche quell’ipotesi è ferma, probabilmente – precisa Paoletti – alla luce degli altri progetti per il Porto Vecchio».—

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