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San Vito, da Vigonza a Noventa Padovana: la Regione lancia il referendum

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Il Consiglio regionale ha approvato ieri il disegno di legge n. 84, che prevede il passaggio della località San Vito da Vigonza a Noventa Padovana, previo referendum consultivo che interesserà i soli residenti nella frazione sanviota. Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza di centrodestra, si sono astenuti i gruppi di minoranza.

Ha relazionato il presidente della Prima commissione, Luciano Sandonà (Lista Zaia), leggendo un lungo documento che citava il percorso iniziato con una raccolta firme da parte di alcuni residenti di San Vito fino ai passaggi fatti in Regione dove sono stati sentiti gli interessati e tutti coloro che avevano una posizione da far conoscere.

La correlatrice Chiara Luisetto (Pd) ha riconosciuto le basi solide su cui poggia la richiesta della parte dei cittadini di San Vito che aspirano a cambiare Comune, ma ha rilevato la posizione non unanime, anzi differente, dei due Consigli comunali e un regime finanziario di compensazione non ancora definito.

Lorenzoni ha parlato di dubbi di merito e incertezze sulle popolazioni interessate al referendum. Si sono detti favorevoli al Ddl Enoch Soranzo (FdI) ed Elisa Venturini (Fi).

«Il passaggio di San Vito da Vigonza a Noventa Padovana è un fatto senza precedenti nella storia istituzionale del Veneto», ha dichiarato Sandonà. «Una novità fondamentale che però conta su solidissime basi giuridiche alle spalle. Lo confermiamo qui, con il voto compatto di 38 consiglieri della maggioranza e l’astensione di 7 colleghi delle opposizioni. Il tutto si concretizzerà definitivamente attraverso uno degli strumenti cardine della democrazia: il referendum, aperto a tutti i residenti nella frazione di San Vito, che si terrà nei prossimi mesi».

Ci sono ora 60 giorni per ricorrere al Tar contro il Ddl, 120 i giorni per ricorrere al Presidente della Repubblica. In questo caso i tempi per arrivare al referendum si allungherebbero.

Se non verranno presentati ricorsi, Sandonà ha calcolato che si andrebbe al referendum a primavera inoltrata o in estate del 2025.

«Oggi è una giornata storica per la comunità di San Vito», esulta il sindaco di Noventa Marcello Bano. «Il Consiglio regionale ha accolto la richiesta di questi cittadini di potersi esprimere sul proprio futuro. Un risultato epocale arrivato dopo decenni di tentativi infruttuosi e false partenze. Oggi a Venezia è suonata, finalmente, una musica diversa, grazie al coraggio dei nostri consiglieri che hanno saputo interpretare i sogni, i bisogni e le speranze di una popolazione. Hanno dimostrato il meglio che la politica può offrire: la capacità di ascoltare i cittadini e dare risposte concrete».

Il sindaco di Vigonza, Gianmaria Boscaro, dice invece: «Il tema era da anni sul tavolo delle varie amministrazioni, ma procedeva a zig zag. Ora la questione passa ai cittadini che liberamente e democraticamente potranno pronunciarsi sulla questione. Ho sempre detto che la questione di San Vito andava affrontata con serenità e serietà, ascoltando le istanze che arrivano dal territorio, che devono essere sempre rispettate da chi amministra e portate avanti in modo corretto».