Vannacci attaccato pure per la moglie rumena, la replica del generale è ad alzo zero: “Vomitevoli”
“Ecco le vomitevoli dissertazioni di una certa stampa e del mondo LGBTQ nei riguardi di mia moglie. Avendo fallito nel contestare la mia onestà, le mie amicizie, il mio passato, il mio curriculum e i mie valori ora attaccano la mia famiglia. Questi guardiani della morale discutono della nazionalità di mia moglie per parlare di…razzismo”. Lo scrive il generale Roberto Vannacci sulla sua pagina Facebook. L’europarlamentare della Lega ha postato un articolo del blog Gayburg nel quale si ironizza pesantemente sulle origini della moglie.
Vannacci replica: “Mia moglie è rumena e io ne vado fiero”
“Se avessero scavato meglio – scrive ancora Vannacci – avrebbero scoperto che anche mia nonna materna era Croata. Ma tutto questo non ha alcun legame con quanto sostengo, ovvero, di essere assolutamente contrario all’immigrazione irregolare: una posizione limpida, coerente e soprattutto supportata dai dati statistici sulla criminalità e sulla distruzione del sistema sociale nazionale. Ma, si sa, quando non si trovano argomenti coerenti si inventano pretesti surreali. Mia moglie è Rumena, e io ne vado fiero! E lei stessa ne va fiera! E pur essendo cittadina italiana (per matrimonio) non si offenderebbe mai se qualcuno le dicesse che i suoi tratti somatici sono rumeni, anzi, ne sarebbe orgogliosa. Cari giornalisti e attivisti LGBTQ continuate pure la vostra accanita e livorosa ricerca – conclude Vannacci – Io vado avanti a testa alta!”.
Che cosa ha detto l’articolo contro il generale
Confondendo le carte in tavola il sito, specializzato in articoli su fotomodelli omosessuali, attacca Vannacci per la moglie romena ripescando i post della Lega contro l’immigrazione clandestina di addirittura 6 anni fa. Secondo l’autore dell’articolo «La Romania è spesso stata al centro delle invettive di Salvini. Nel 2018 scoppiò anche un caso politico quando il segretario di Vannacci accusò Romania e Bulgaria di «importare schiavi». I partiti rumeni risposero accusando Salvini di “razzismo e xenofobia”». Un appiglio decisamente esile per tirare in ballo il generale che, giustamente, ha replicato per le rime.
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