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Giuliano Sangiorgi: “Con le guerre in atto c’è un imbarbarimento, un ritorno al Medioevo. Siamo cinici e cattivi. Imperiamo ad essere liberi e ad amare”

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“Free Love”, in uscita venerdì, è tra i dischi più belli scritti e prodotti dai Negramaro. La produzione è un ritorno al passato, ma con l’esperienza alle spalle di una delle band più longeve della musica. Canzoni che sottolineano l’urgenza e la voglia di umanità in un periodo storico, dove sembra che l’uomo abbia perso il rispetto per gli altri.

Un manifesto sociale, umano e, perché no, politico. Parlare di pace e di libertà sembra ormai un atto di coraggio, quando in realtà sono conquiste quotidiane che non andrebbero cancellate alla prima bomba sganciata. Insomma non si sono risparmiati affatto Giuliano Sangiorgi (voce, piano e chitarre), Emanuele Spedicato (chitarre), Ermanno Carlà (basso), Danilo Tasco (batteria), Andrea Mariano (pianoforte, sintetizzatori, programming, editing) e Andrea De Rocco (campionatore).

Dodici tracce, otto collaborazioni tutte riuscite: Aiello, Malika Ayane, Elisa, Niccolò Fabi, Tiziano Ferro, Fabri Fibra, Jovanotti e JJ Julius Son. L’album è stato registrato a Berlino negli Hansa Studios, che hanno ospitato U2, David Bowie, Depeche Mode, Iggy Pop, REM per citarne alcuni. Tutti i testi e le musiche sono di Giuliano Sangiorgi, la produzione artistica è affidata a Giuliano Sangiorgi, in collaborazione con Taketo Gohara, Sixpm, Andro, d.whale (Davide Simonetta).

Da settembre 2025 la band tornerà ad esibirsi nei palasport con un nuovo tour che toccherà tutte le principali città italiane.

“STIAMO TORNANDO AL MEDIOEVO” – “Troviamo e trovo paradossale che ci siano ancora oggi, nel 2024, temi universali da difendere. Ma come si fa a essere divisivi sulla pace, sul salvare dei bambini dalla guerra... C’è bisogno di ricordare che la libertà è stupenda e che la pace è meglio della guerra. Mi sembra tutto anacronistico. C’è in atto un imbarbarimento, un ritorno al Medioevo e ci stiamo muovendo verso il lato oscuro. Siamo diventati cinici e rivolti verso una cattiveria a tutti i costi. Ma tutto questo finirà prima o poi”.

“TANANAI CI DISSE CHE AVEVA LA NEGRAMARITE” – “Un ritorno alle origini con le consapevolezze acquisite dopo anni ed anni di evoluzione. Io mi faccio ancora delle domande su quanto tempo sia passato e sul fatto che oggi siamo ancora qui con un disco nuovo. C’è stata una grande evoluzione che ci ha spinto a cercare nuovi modi per essere ascoltati ed è anche per questo che ci siamo a aperti a nuove collaborazioni. Trovo che molti giovani si siano ispirati a noi e noi ci ritroviamo in molti di loro. Non è un caso che quando abbiamo incontrato Tananai lui ci abbia detto di essere affetto da ‘negramarite’. Io infatti mi riconosco moltissimo nelle sue ballad.

“IL NOSTRO APPELLO AD ESSERE LIBERI” – “Free Love è il nostro appello ad essere liberi di amare e di amarsi nell’accezione più puro e ancestrale del termine. È importante rispettare gli altri e lasciarli liberi. Non dovrebbe fare paura tutto questo. Non dobbiamo imporre la nostra visione agli latri. Tutti devono essere liberi di poter stare con chi si vuole, di far figli come si vuole… Io sto imparando ad essere rispettoso della libertà di mia figlia. Non imponendole la musica che a me piace, per fare un esempio. Però vorrei anche dire che ‘Free Love’ non è ‘amiamoci tutti, fate quel che cazzo che volete’. Vuol dire impariamo ad essere liberi e impariamo a sbagliare“.

LA COPERTINA CHE SI ISPIRA A NARCISO – Il concept di “Free love” si esprime attraverso la copertina del disco, che ospita l’opera originale “Narciso” di Jago. L’opera rappresenta l’uomo riflesso in una donna e il suo contrario. Così come nell’opera di Jago, nel disco dei Negramaro c’è una simmetria di sentimenti. All’opera è sovrapposto il logo rosso Free Love, creato ad hoc dal collettivo Lrsa. Il logo di “Free Love” era già comparso, come spoiler, nel videoclip di “Luna Piena”.

L'articolo Giuliano Sangiorgi: “Con le guerre in atto c’è un imbarbarimento, un ritorno al Medioevo. Siamo cinici e cattivi. Imperiamo ad essere liberi e ad amare” proviene da Il Fatto Quotidiano.