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Medici in sciopero, possibili disagi anche in Friuli Venezia Giulia

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A sentire i vertici dei sindacati dei medici, l’adesione allo sciopero del 20 novembre proclamato da Cimo-Fesmed, Anaao Assomed e Nursing Up, non sarà altissima.

Non in una regione, osserva il segretario della Cimo Fvg Giulio Andolfato, «in cui i colleghi credono poco nel sindacato e nello strumento dell’astensione dal lavoro».

Gli oltre 8mila medici del Fvg sono chiamati in piazza, tra l’altro, su contratti di lavoro e sicurezza in corsia.

Questioni «su cui la categoria è molto attenta – dice Andolfato –, ma i giovani, piuttosto che scioperare, se ne vanno a lavorare a Londra. Certamente segno dei tempi, ma anche conseguenza di vent’anni di contratti con la fotocopiatrice».

Disagi per la popolazione? «Non credo ce ne saranno. Il vero disagio è che nessuno vuol più fare il medico».

Nemmeno Massimiliano Tosto, segretario regionale di Anaao, si aspetta un’adesione significativa. «Noi comunque saremo a Roma in una decina di persone dal territorio alla manifestazione di piazza dei Santi Apostoli. In regione non ci saranno più di tanti disagi, soprattutto perché gli anestesisti non sono di questa partita. Quello che conta è far capire che non ci battiamo contro la Regione o le Aziende, ma per una sanità migliore».

Anche Guido Lucchini, presidente del coordinamento degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri del Fvg, rimarca l’importanza della giornata: «Sono vicino a questa forma di lotta, si deve ascoltare la voce di una professione che chiede una rivalutazione economica e una doverosa tutela dal rischio aggressioni».

Lucchini, qualche disagio, se lo aspetta: «Vista la stagione influenzale in corso, un’astensione massiva potrebbe farsi sentire».