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Ospedali bellunesi, bando da 10 milioni per i magazzini

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Dieci milioni di euro per esternalizzare la gestione dei magazzini economali e delle attività di trasporto e consegna ai piani negli ospedali.

La carenza di personale sta interessando l’Ulss 1 Dolomiti non solo in materia di medici e personale sanitario, ma anche a livello tecnico. E così l’azienda si è messa alla ricerca di qualche ditta in grado di occuparsi di questi servizi.

Dal 2019 l’azienda sanitaria ha a disposizione due magazzini generali che riforniscono di ogni tipo di materiali tutte le strutture aziendali. Si tratta del magazzino farmaci e dispositivi medici con sede operativa a Belluno e di un magazzino di beni economali e sanitari voluminosi con sede a Feltre.

La continua contrazione dei dipendenti – sia per la conclusione dei contratti a tempo determinato sia per il collocamento a riposo di personale (tre persone saranno pensionabili tra il 2025-2026) - ha portato l’Ulss «a eseguire una valutazione complessiva del servizio e della sua articolazione per assicurarne la continuità, l’efficacia e l’economicità per l’operatività futura».

«Attualmente», spiegano dall’azienda sanitaria, «la dotazione di personale dipendente della nostra Ulss, copre il 40% dei posti a disposizione nel servizio e gli addetti rimanenti sono reperiti con appalti o tramite contratti di somministrazione lavoro».

Di fronte a questa situazione, l’Ulss ha deciso di trasferire la responsabilità della gestione dei due magazzini al vincitore della gara, tenendo per sè la proprietà dei locali e il controllo all’interno dei perimetri ospedalieri.

Per avallare questa gara, è stato chiesto alla Commissione regionale per investimenti, tecnologia ed edilizia (Crite) di autorizzare la pubblicazione di un bando ad evidenza comunitaria per la gestione dei magazzini di Belluno e Feltre destinati alla gestione dei farmaci, dei dispositivi medici, dei beni economali e dei cespiti inventariabili, ma anche la gestione delle attività di consegna dei beni ai piani degli ospedali San Martino e Santa Maria del Prato.

E si attende quindi la risposta dall’organismo veneto, anche se l’azienda dolomitica vorrebbe pubblicare il bando entro il 2024 per far partire l’appalto entro l’estate 2025. L’appalto ha un valore di oltre 10 milioni di euro considerato che alla base d’asta per i tre anni iniziali di attività, pari a 3.229.565 euro, si potranno aggiungere ulteriori proroghe al prezzo di 1.076.522 euro per ogni anno in più (si parla di almeno 5 anni di proroghe).