Urtò contro un parapetto senza protezioni: avanti l’inchiesta sul ferimento della ciclista Alice Toniolli
Non si ferma il procedimento penale per lesioni gravissime scaturito dalla caduta della ciclista Alice Toniolli, 19 anni, trentina di Mezzacorona, avvenuta il 14 agosto in provincia di Treviso. Una querela è stata presentata poco prima che scadessero i termini dal padre Roberto, che il giudice per le indagini preliminari ha nominato curatore speciale più di un mese fa.
La ciclista aveva sbattuto contro un muretto a Vittorio Veneto ed era stata ricoverata all’ospedale di Treviso. La denuncia è stata sottoscritta anche dall’atleta della società Top Girls Fassa Bortolo (che ha sede a Spresiano). In questo modo non rischia di finire in archivio l’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Michele Permunian, che ha già iscritto tre nomi nel registro degli indagati. Si tratta di Giacomo Salvador, presidente della società Cicloturistica Vittorio Veneto, organizzatrice della gara, del direttore di gara Giulio De Nardi e del vice direttore Daniele Borsoi.
Nella prima fase dell’indagine è caduta l’aggravante del mancato rispetto delle normative in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, visto che Toniolli è una ciclista dilettante. La famiglia vuole che si accertino eventuali responsabilità, anche perché – nonostante le condizioni di salute della ragazza siano clinicamente stabili – l’incidente potrebbe aver causato lesioni permanenti. Toniolli andò a sbattere contro il parapetto di un ponte, privo di protezioni per attutire gli urti, senza che la circostanza fosse stata segnalata dalla direzione di corsa agli organizzatori.
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