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Influenza e dosi di vaccino: ritardi a Trieste e Gorizia

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«Le ultime dosi le ho dovute chiedere in prestito. Ma da metà settimana non riusciamo a vaccinare contro l’influenza». Orjana Haxhiymeri, medico di medicina generale a Trieste, racconta gli inattesi intoppi di una campagna partita bene, ma segnata in questa fase dalle ritardate consegne. Al lavoro con lei in ambulatorio ci sono altri due mmg. «Ho condiviso le dosi con loro, ma ora non ne ho più. L’ultima prenotazione l’ho fatta una decina di giorni fa e venerdì scorso ho scritto una mail di sollecitazione al Dipartimento di prevenzione. Sono in attesa di una risposta».

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Criticità anche a Gorizia

In provincia di Gorizia la situazione è altrettanto critica. «Il Dipartimento non risponde regolarmente alle nostre mail e, quando lo fa, non definisce con precisione le date di consegna – riferisce Antonella Di Michele, medico di famiglia a Staranzano –. Né otteniamo risposta quando chiediamo informazioni su come caricare i lotti o se è possibile somministrare un tipo di vaccino al posto di un altro. E ancora, riscontriamo imprecisioni nelle distribuzioni». Più di un mmg si è ritrovato con consegne incomplete di Fluad e con l’assenza di Influvac, tra l’altro con errori materiali nelle agende che penalizzano ulteriormente la categoria.

Il caso degli ordini

Da quest’anno, infatti, le prime tre consegne vengono garantite in studio, mentre dalla quarta ci si deve recare a Gorizia per ottenere le dosi. «Per me e per tanti colleghi – informa Di Michele – è risultato che avessimo fatto quattro ordini quando invece eravamo all’interno dei primi tre. Siamo riusciti a evitare la trasferta a Gorizia solo grazie al supporto del direttore della Farmacia ospedaliera di Asugi nel territorio di Gorizia-Monfalcone, Stefano Visintin, che ha sollecitato il Dipartimento a fare in modo che le consegne si potessero effettuare attraverso la farmacia del San Polo». Riassumendo, «stiamo subendo una gestione caotica e non nascondo l’amarezza e la rabbia della categoria per lo stress e la sfiducia provocati da disguidi e discussioni con i pazienti che si vedono negare i vaccini perché, di vaccini, non ne abbiamo».

In Friuli tutto regolare

Nelle province di Udine e Pordenone non si segnalano simili problemi, fanno sapere il segretario della Fimmg Fvg Ferdinando Agrusti e il presidente dello Snami regionale Stefano Vignando. Nella Venezia Giulia si starebbe invece pagando la non riuscita applicazione del modello triestino anche in provincia di Gorizia, con la consegna in ambulatorio a carico di un distributore di logistica, lo stesso di AsuFc.

La replica di Asugi

Ma è davvero un caos? Antonio Poggiana, dg di Asugi, non concorda sullo scenario descritto dai mmg: «Sostenere che non riescono a vaccinare è decisamente eccessivo. L’Azienda ha distribuito sin qui oltre 56 mila 500 vaccini, la campagna sta procedendo bene e possiamo considerarla quasi conclusa. Certo, qualche medico ha ancora pazienti in coda e fa gli ordini per quelle poche decine di dosi mancanti. La situazione è però cambiata: se all’inizio le forniture erano massicce e non c’erano complicazioni, le ultime richieste hanno determinato ritardi. Ma non ne farei una tragedia».

C’è stata qualche sottovalutazione sull’adesione, quest’anno più alta che in passato? «Non si tratta di questo – precisa Poggiana –. I ritardi di questi giorni sono fisiologici e non cambiano la positività dell’operazione. E non abbiamo certo sbagliato i conti, fermo restando che dobbiamo fare attenzione a non sprecare i vaccini. Qualche ritardata consegna dipende poi dal fatto che alcuni mmg non sono attentissimi a registrare a sistema tutte le somministrazioni. E così, mentre hanno esaurito le scorte, a noi risulta che di dosi ne hanno ancora a disposizione».—

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