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L’Apu va sotto di 20 poi rimonta: battuta Vigevano 93-87, il Carnera resta inviolato

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Regala 15 minuti, rischia il ko tecnico, ma mentre l’arbitro sta contando e Sinner vincendo le Finals, l’Old Wild West, trascina il Carnera, sì è accaduto così non il contrario, e vince ancora dimostrando, in attesa di una quadratura tecnica, di essere un gruppo tosto, non solo carico di talento pur senza lunghi. Battuta Vigevano, gran bella squadra, 93-87.

Finisce con una festa eppure all’inizio non c’è l’Old Wild West, c’è solo Vigevano: ci sono il pivot Oduro e la guardia Mack più Stefanini, gran giocatore, ed ecco l’inizio horror dell’Apu servito: 5-13 con coach Vertemati che chiama time-out. Una specie di must. Quante volte abbiamo visto partenze così dei ragazzi di casa? Vabbè poi si rimedia, ma forse sarebbe meglio evitare, perché non sempre ti può andare bene. C’è una evidente differenza d’intensità in campo e Stefanini sarà anche bravo ma sembra Michael Jordan, dai anche no.

Con Ikangi snaturato perché costretto a giocare da ala forte vista la perdurante assenza di Pini, l’Apu a fine primo quarto va al riposo sotto 15-25. Che, per quel che si è visto, non è poi così malaccio. L’avrete capito, la banda di Vertemati attacca male e difende anche peggio. E più di qualcuno al Carnera comincia a dare un occhio a quel che combina Sinner alle Finals. L’atmosfera a palazzo, va detto, è tiepidina. Una trentina che cantano, gli altri silenti o peggio contestanti. Il pubblico di Udine è così, prendere o lasciare.

Eppure, quando l’arbitro è pronto per il no contest, con l’Apu sotto di venti punti (19-39), a metà del secondo quarto, qualcosa si muove. Con Stefanelli out per guai muscolari, spinta da Hickey, Ikangi e Johnson, che deve fare il pivot contro Oduro (che tira i liberi come Andrei negli anni ’80 gettava il peso), Da Ros e le triple di Ambrosin, la banda di Vertemati mette la partita sui suoi binari: 38-49.

Il problema sono quei 15 minuti regalati una squadra tostissima, che ha contro avversari che al solito, soffrono sotto canestro anche gli spifferi che entrano dalle porte del Carnera.

Rimonta possibile? Mentre ci pensiamo, irrompe in tribuna stampa il n° della Fip Fvg Alberto Camilotti: Sinner ha vinto il primo set! Udine può provare a ribaltarla intanto se difende. Vigevano tira col 57%, Udine col 37. Facile, bisogna partire dalla difesa limitando Stefanini, uno che ha il canestro facile. Ikangi (bravo) a 4’ dalla fine del quarto con una tripla regala il 54-60, Caroti il 57-60. E il Carnera, spinto dalla Gioventù, si scalda anche per un paio di fischi arbitrali discutibili. Fine terzo quarto 66-64 con Alibegovic che trova la chiave della partita: si butta a canestro e apre in due la difesa avversaria e Hickey che regala il primo vantaggio con una tripla irreale. Parziale di 28-15 nel quarto. Senza Stefanelli e Pini e 15 minuti regalati una bella prova di forza e compattezza. Bravi. Vigevano non molla di un metro, ma partendo in parità viene fuori la maggiore classe di Udine. Hickey piazza il +4 con un sontuoso canestro mentre Sinner trionfa a Torino e stavolta il dottor Camilotti è troppo impegnato a spingere l’Apu per pensare al tennis. Una tripla di Da Ros (al solito enciclopedico) taglierebbe le gambe a chiunque se poi l’Apu non ne provasse tre di fila forzatissime; Vigevano non molla di un metro, ma l’Apu alla fine la vince. Col talento di Johnson e Hickey, il Sinner dell’Apu che fa a fette Vigevano negli ultimi tre minuti. È andata bene.