ru24.pro
World News in Italian
Ноябрь
2024
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30

Siccità, 29 comuni lucani senz’acqua per 12 ore al giorno da settimane: scoppia la protesta. La soluzione? Farsi aiutare dal fiume “inquinato”

0

Dodici ore al giorno senza acqua nelle case, con le pentole per cucinare la pasta da riempire prima delle 18.30 e le docce da fare in fretta e furia al rientro dall’ufficio prima che i rubinetti non sputino più neanche una goccia. E per fortuna poi arriva il sabato, quando quello che in Basilicata è ormai diventato oro blu sgorga dalle condutture fino alle 23. Poi più nulla fino alle 6.30 del mattino, come in tutti gli altri giorni della settimana. Così da mesi, nella speranza che i lavori per salvare almeno questo minimo di dignità nella vita quotidiano continuino spediti visto che di piogge neanche a parlarne.

La siccità sta strangolando da mesi 29 comuni della Basilicata, compreso Potenza, il capoluogo di regione, assetando 140mila persone. Preoccupate anche dalla soluzione principe individuata per fronteggiare l’emergenza: raccogliere acqua dal fiume Basento, dove i livelli di tensioattivi sono risultati fuori dai limiti di legge. Ma siccome la diga del Camastra è ormai il fantasma di sé stessa, prosciugata dall’assenza di precipitazioni, l’alternativa è quella: potabilizzare acque che fanno paura. Altrimenti dal 22 novembre la situazione peggiorerà perché l’invaso resterà definitivamente senza scorte, non riuscendo più a rifornire case, scuole, uffici e negozi neanche per quelle 12 ore al giorno concesse oggi.

Una crisi “senza precedenti”, l’ha definita il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, commissario straordinario per l’emergenza idrica. Eppure finito lui in primis nel mirino di comitati e semplici cittadini che ogni giorno devono convivere con metà giornata a secco. Sono scesi in piazza a Potenza portando una striscione che rivendica il “diritto alla doccia” chiedendo acqua pulita, trasparenza nella gestione e rispetto di tutti coloro che sono interessati dalle restrizioni quotidiane dell’erogazione idrica. Con Bardi se la prende anche l’Anci Basilicata lamentando “la mancanza di coinvolgimento nelle decisioni e la lacunosità delle informazioni in merito alle soluzioni che si stanno adottando”. Anche perché limitazioni e disagi “a breve potrebbero assumere i caratteri della drammaticità”, ha sottolineato l’associazione dei sindaci. Eppure Bardi, venerdì, alla riunione convocata in Consiglio regionale non c’era. “Impegni pregressi”, ha detto convocando nuovamente i sindaci per mercoledì, a 48 ore da quello che potrebbe essere il momento di non ritorno.

Sono giorni di grande tensione a Trivigno, Vaglio di Basilicata, Banzi, Tricarico, Forenza, Castelmezzano, Tito, Acerenza, Avigliano, Ruoti, Pignola, Laurenzana, Pietragalla, Anzi, Albano di Lucania, Pietrapertosa, Campomaggiore, San Chirico Nuovo, Genzano di Lucania, Irsina, Picerno, Maschito, Baragiano, Abriola e nel capoluogo di regione, Potenza. Si guarda al cielo, invocando la pioggia che darebbe un po’ di sollievo, ma anche alle decisioni assunte dalla Regione e dalle altre autorità coinvolte, compresa l’Arpab che ha dato il via libera alla captazione delle acque del fiume Basento dopo i campionamenti e le analisi. Nonostante siano superiori alle soglie di legge i valori dei tensioattivi (0,3 mg/l rispetto al limite di 0,2) e dei fosfati (2,8 rispetto a 0,7). “Sostanze che comunque potranno essere trattate dal potabilizzatore – sostiene l’Agenzia regionale per la protezione ambientale – Alla luce di quanto rilevato, l’acqua viene classificata in A2 e può essere destinata al consumo umano”.

Così sono scattati i lavori di costruzione dei una condotta permanente che consentirà il prelievo tra Castelmezzano e Albano di Lucania per immetterla, come riporta La Gazzetta del Mezzogiorno, nel “Camastrino”, la vasca realizzata da Acquedotto lucano sullo scarico della diga del Camastra: una batteria a tre pompe per ‘succhiare’ 400 litri al secondo. Il cronoprogramma prevede la fine dei lavori per il prossimo 20 novembre ma, ancora pochi giorni fa, si era fermi al 54% del completamento. Mentre si pensa già a un piano C: la soluzione alternativa sarebbe l’approvvigionamento di flussi idrici dalla Val d’Agri, senza incidere sulla distribuzione di acqua alla comunità locale. Un risiko in attesa delle piogge che tiene con il fiato sospeso – e all’asciutto – oltre 140mila persone.

L'articolo Siccità, 29 comuni lucani senz’acqua per 12 ore al giorno da settimane: scoppia la protesta. La soluzione? Farsi aiutare dal fiume “inquinato” proviene da Il Fatto Quotidiano.