Consorzio Brenta: tre liste in lizza. E c’è chi è contrario alla diga del Vanoi
Sarà un’eventuale svolta nella governance del Consorzio di Bonifica Brenta a stoppare la diga del Vanoi? Bisogna aspettare il 15 dicembre, il giorno delle elezioni, per saperlo. Potrebbe accadere.
Intanto il prossimo 21 novembre, alle 10.30, verrà presentato in diretta on linea il “Quaderno delle osservazioni” da parte del responsabile ministeriale del Dibattito pubblico in merito al Docfap, il progetto preliminare elaborato dal Consorzio di Bonifica Brenta di Cittadella per la Diga del Vanoi.
Si sa che sono stati circa 80 i soggetti che hanno presentato richieste di chiarimento, obiezioni, contrarietà nette. Un migliaio i quesiti. Ovviamente tanti riguardano i medesimi argomenti. Il primo è la sicurezza dei versanti, che pare lasciare aperti molti interrogativi.
Le osservazioni portano la firma della Regione Veneto, delle Province di Trento e Belluno, di decine di Comuni, di associazioni, ordini professionali, categorie economiche e sociali. Innumerevole la lista delle organizzazioni ambientaliste e del Cai. Il Quaderno farà sintesi di tutti i chiarimenti richiesti e a quel punto dovrà essere il Consorzio di Cittadella a rispondere. Dovrà farlo entro la data di fine anno. Spiegando, anzitutto, se vuole interrompere il percorso progettuale o portarlo a conclusione.
«Immaginiamo che avendo ricevuto un finanziamento di circa un milione e mezzo dal Ministero dell’agricoltura – è quanto prevede Daniele Gubert, portavoce del Comitato delle valli trentine del Vanoi – voglia procedere, magari con la scusa di approfondire proprio le tematiche sottoposte nel Dibattito Pubblico, e quindi approdare al progetto definitivo».
Ma per quanto riguarda il prosieguo c’è un’incognita. Il 15 dicembre i 10 Consorzi di bonifica del Veneto vanno ad elezioni. Che cosa deciderà il nuovo vertice del Brenta? Il presidente Enzo Sonza non si è ricandidato; ha raggiunto il limite dei due mandati. La Lega presenta una propria lista, tra l’altro con numerosi sindaci. Coldiretti, Cia e Confagricoltura scendono in campo unitariamente, con una propria formazione. Giustino Mezzalira, ex dirigente di Veneto Agricoltura, oggi in pensione, ha deciso pure lui di spendersi per la futura gestione del Consorzio. E lo fa col chiaro obiettivo di rinunciare al Vanoi per scegliere alternative diverse per l’approvvigionamento di acqua: banchizzandola nelle falde, ad esempio, con costi inferiori.
Vincesse lui, Cittadella non procederebbe neppure con la fase definitiva del progetto. Le tre organizzazioni agricole sono state fino ad oggi nel sostegno dello stesso; non hanno mai detto un sì esplicito.
La Lega, invece? Tanti suoi sindaci, vicentini e padovani, restano a favore. Ma nell’esplicitazione del consenso li frena la prudenza del presidente della Regione, Luca Zaia, che si rifà ai suoi tecnici i quali dicono che al momento non sono state certificate le condizioni di sicurezza. La Lega, che aveva precisi agganci anche nel cda di Sonza, ritiene di poter vincere la partita della presidenza. L’incognita-Mezzalira (il quale ha anche accompagnato alcune tappe della Marcia su Venezia dei Comitati) potrebbe giocare a favore delle organizzazioni agricole