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“Acqua con le bolle” vettore per l’idrogeno in Adriatico in vetrina a Nova Gorica

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Un’occasione per fare il punto sulla crescita del mercato dell’idrogeno, partendo dai progetti che stanno coinvolgendo Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. E poi, una vetrina sull’evoluzione tecnologica che trova sempre di più in quest’area transfrontaliera un punto di riferimento per la ricerca di livello internazionale. Si è aperta mercoledì 13 novembre a Nova Gorica la quarta edizione della Conferenza dell’Ecosistema dell’idrogeno dell’Alto Adriatico: per due giorni, nella città capitale europea della cultura 2025 assieme alla “gemella” Gorizia, si ritrovano gli attori del maxi-progetto transfrontaliero della Valle dell’idrogeno nord-adriatica assieme a imprenditori e partner del mondo della finanza. Maxi-progetto che beneficia in particolare dei fondi europei e della Regione Fvg.

Un’opportunità per trovare informazioni su finanziamenti e incentivi per il business dell’idrogeno e per scambiare tecnologie. Proprio giovedì verrà svelato uno dei progetti più innovativi, che punta al porto di Trieste come hub di riferimento: a presentarlo sarà Aleksander Gerbec, imprenditore sloveno fondatore e Ceo di Ecubes: co-organizzatore della conferenza, nonché uno dei primissimi promotori dell’Ecosistema dell’Idrogeno dell’Alto Adriatico. «La nuova tecnologia “sparkling water”, portata sul mercato e commercializzata da Ecubes, è un’innovativa soluzione che consente di stoccare e trasportare con l’acqua una quantità maggiore di idrogeno – anticipa Gerbec –. Si tratta di sali solubili nell’acqua che hanno la capacità di assorbire l’idrogeno. Consentirà in futuro di ridurre fino al 60% il costo dell’idrogeno stesso. La perdita di energia, come vettore, è del 75% inferiore a quella dell’ammoniaca. Non è tossica, non è infiammabile, non è degradabile ed è ideale anche per lo stoccaggio stagionale di energia di lunga durata. È adattabile a tutte le infrastrutture già esistenti, dai porti alle navi». «La nostra “acqua con le bolle” – continua Gerbec – è un punto di svolta perché consente all’idrogeno verde di diventare davvero conveniente. Una tecnologia che, di base, era già conosciuta da tempo, ma mai era stata considerata, tanto meno testata, per questo tipo di uso».

Secondo Gerbec i vantaggi dal punto di vista economico dell’impiego su larga scala dell’“acqua con le bolle” sarebbero notevoli: «I costi di stoccaggio e trasporto potranno essere in futuro di un euro per ogni chilo di idrogeno verde. Per stoccare e trasportare l’idrogeno con questo nuovo tipo di vettore abbiamo pensato al porto di Trieste come hub ideale e ne parleremo con l’Authority». «L’Adriatico settentrionale non solo potrà essere leader nella produzione e nel consumo di idrogeno verde a livello locale – aggiunge –, ma anche nell’importazione di idrogeno a basse emissioni di carbonio dai Paesi in cui può essere prodotto a costi bassi».

A Nova Gorica si parlerà anche della nuova piattaforma di investimento per l’idrogeno e della collaborazione con istituzioni come Area Science, Università di Trieste e Imb di Lubiana. —