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La ripartenza del Tram di Trieste è vicina: lavori al via a Opicina

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Tecnici e operai della De Aloe Costruzioni erano al lavoro nella parte alta della linea tranviaria fin dal primo mattino di lunedì, dando ufficialmente avvio alle ultime lavorazioni decisive per la ripartenza delle carrozze tinte di blu. Nei prossimi giorni la ditta interverrà su tutto il materiale rotabile come prescritto da Ansfisa, controrotaie e scambi compresi. A seguire i tecnici della Trieste Trasporti si occuperanno di montare i nuovi freni, già commissionati a una fonderia specializzata. Il Tram di Opicina, a quel punto, potrà finalmente tornare sui binari.

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Alla fine dell’anno mancano una cinquantina di giorni e bisogna quindi correre per rispettare l’obiettivo del sindaco Roberto Dipiazza di rimettere in movimento la linea 2 entro il 2024. Termine che potrebbe al più slittare di qualche settimana, a seconda delle tempistiche di produzione delle componenti richieste dall’Agenzia nazionale per il nulla osta alla ripartenza del mezzo, fermo dall’incidente del 16 agosto 2016. Otto anni fa.

Perché il Tram possa ripartire servono sostanzialmente due tipi di intervento: adeguare le infrastrutture presenti lungo il percorso e sostituire i freni. Quest’ultima è sicuramente la voce più complessa tra quelle prescritte dall’Agenzia nazionale, considerando che i blocchi richiesti (un particolare modello a pattino) non erano montati sul Tram da ben prima dell’incidente. Freni di quel tipo non li producono più, non si trovano sul mercato e progettarli da zero avrebbe comportato ulteriori ritardi.

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I freni

Il caso ha voluto che Trieste Trasporti – che si sta occupando dei freni su incarico del Comune – ne avesse ancora a disposizione alcuni pezzi, dismessi dalle carrozze più di vent’anni fa e conservati da allora. Questo ha permesso ai tecnici in campo di progettare i nuovi freni su modello di quelli originali, e di commissionarne la produzione a una fonderia specializzata. Intervento non da poco, che richiederà circa la metà dei 1,2 milioni di euro appena stanziati a favore di Trieste Trasporti nell’ultima variazione di bilancio. La quota rimanente verrà utilizzata in parte per l’acquisto di ulteriore componentistica, in parte come “riserva” per le altre manutenzioni del caso.

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Le infrastrutture

Oltre al nulla osta sui freni servirà poi mettere mano alla parte di infrastrutture, lavori che il Comune sta seguendo direttamente con la De Aloe Costruzioni: ieri mattina i tecnici della ditta erano già all’opera sulla parte più alta della tranvia, poco dopo la stazione di Opicina.

In questo caso le lavorazioni riguardano tutto il materiale rotabile: vanno sistemati i dieci deviatoi presenti lungo il percorso, le controrotaie, gli scalzatori e le componenti necessarie per la sopraelevazione del Tram sulla linea, in particolare in corrispondenza delle curve.

Gli altri interventi

A questi interventi indifferibili, necessari perché il Tram possa ripartire nelle prossime settimane (o mesi), in un secondo momento si sommeranno quelli prescritti dal nuovo regolamento stilato dalla stessa Ansfisa con Ferrovie dello Stato, Regione, Trieste Trasporti e Comune lungo tutta la linea (binari, recinzioni, assali e dispositivi di sicurezza).

Interventi aggiuntivi che però saranno programmati solo in un secondo momento, con un’attuazione graduale a partire dalla fine del 2025. Per allora il Tram di Opicina sarà già ripartito. —

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