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ATP Finals: Fritz sorprende un Medvedev abulico e nervoso

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[5] T. Fritz b. [4] D. Medvedev 6-4 6-3

Il torneo di singolare delle ATP Finals si apre con una piccola sorpresa: Taylor Fritz vince in un’ora e ventuno minuti il match pomeridiano della prima domenica ai danni del russo Daniil Medvedev. Il tennista americano era in realtà segnalato in buonissima forma, ma la superficie meno veloce di Torino 2024 rispetto all’edizione 2022, quando Taylor centrò la semifinale, sembrava lasciare qualche margine di vantaggio al numero quattro della Race.

Medvedev ha invece accusato problemi evidenti al servizio, con otto doppi errori e una seconda palla davvero esile; poi di tenuta atletica e forse anche mentale. Fritz ha vinto quando è parso chiaro ai due contendenti, e soprattutto a Daniil, che il prolungamento dello scambio non era la trappola dove sarebbe invariabilmente cascato l’americano, bensì un insperato serbatoio di punti e di coraggio per lo stesso.

Fritz ha così tenuto il campo con ordine, palesando una condizione atletica di alto livello, e ha beneficiato dei regali dell’avversario in chiusura di primo parziale. Nel secondo l’uomo di San Diego si è concesso qualche momento di noncuranza, ma Medvedev non ne ha approfittato, e questo ha finito per aggiungere fiducia nei propri mezzi al numero cinque del torneo, che vince così un match visto alla vigilia come uno scontro diretto per la seconda piazza del girone.

Bravo Taylor, che ha saputo arrivare a Torino con l’abito della festa e che esce dal court con parecchie conferme sulle possibilità di fare strada nel torneo; per Medvedev il risultato di domenica gli impone di raddrizzare sin dalla prossima giornata il timone, ma certo con ben altro atteggiamento.

Primo set: Medvedev rompe l’equilibrio con tre doppi falli consecutivi che regalano il parziale a Fritz

Fritz sceglie di iniziare al servizio e la prima battuta non lo assiste troppo spesso; nello scambio non riesce a imprimere il proprio segno sin dal colpo successivo al servizio e allora deve accettare il prolungamento del palleggio. Per due volte il rovescio prende la strada sbagliata e Daniil può gestire il 15-30: qui il russo sceglie di cercare il colpo vincente con il backhand, che però prende terra in corridoio.

Fritz tiene la battuta e in seguito dimostra di saper variare la direzione del servizio, gestendo bene anche la bassa percentuale di prime palle dei primi turni; nel quinto game esce vincitore da uno scambio di ventisei colpi già molto delicato sullo 0-15, ribaltando la diagonale dei rovesci e costringendo il russo a mandare un dritto oltre la riga di fondo.

Medvedev serve la battuta principale con ancora meno frequenza e quella di scorta viaggia a scartamento ridotto; Taylor prova a verificare le risorse della propria risposta e toglie il coperchio al disagio del moscovita sulla seconda palla. Quattro doppi errori per Medvedev nei primi tre game e un due-su-dieci piuttosto desolante; Medvedev se la cava lo stesso ma nel 4-3 che vede in vantaggio il californiano è proprio Taylor che nel complesso si lascia preferire, bravo a cadere abbastanza raramente nelle spire appiccicose del palleggio del rivale.

Medvedev serve sul 4-5 e si accorge che il suo avversario seguita a muoversi bene e a tenere lo scambio: Daniil si prende il 15-15 scappando da un lungo scambio con una palla corta di rovescio perfetta ma qui si blocca. È l’ultimo punto giocato del set, dal momento che Medvedev serve due doppi errori e ne confeziona un terzo, sul setpoint, con una seconda palla scagliata alla velocità di una prima che sbatte contro la rete.

Secondo set: Il russo non reagisce, cede ancora la battuta e il match

Primo set del torneo e prima racchetta che si infrange sul pavimento del Pala Inalpi: ovviamente è quella di Daniil, che nella frazione d’esordio assomma sette doppi errori. Fritz ringrazia e la sua riconoscenza include un inizio di secondo parziale piuttosto distratto, con scelte complicate e una demi-volée da sollevare alquanto goffa. Fritz concede tre palle-break nei primi due game ma ne esce bene, con coraggio ma anche grazie alla ora scarsa consistenza del rovescio del moscovita, alquanto spento anche dal punto di vista agonistico.

Tutto questo coincide con la crescente sicurezza dello statunitense, che ottiene di più dal dritto: Taylor trova poca resistenza e impazza con il drive, nel 3-2 in suo favore l’unica macchia è data dal 15-40 non sfruttato nel quarto gioco, quando Daniil ricorre al servizio e ricaccia indietro l’incubo del break. Fritz non intende comunque lasciar perdere e durante il sesto game riecco per lui la palla-game in risposta; l’americano si allunga per raccogliere un lungolinea di rovescio del russo e ne ricava un lob vincente, un tantino agevolato dalla sorte, ma meritato.

Medvedev perde la testa, danneggia un microfono e si libera della racchetta con violenza: le sue provocazioni gli valgono il penalty point e alcune altre gag gli vengono probabilmente abbuonate. Fritz scappa sul 5-2 ma Medvedev è già uscito dal match, aggiungendo ancora qualche atteggiamento da guascone triste che gli attira i fischi della platea. Daniil tiene la battuta del 5-3 ma si arrende poco dopo: ventidue errori gratuiti per il russo, di cui ben dodici con il rovescio, mentre per Fritz ci sono nove ace e nessun doppio errore con un ottimo 85% di punti con la prima palla.