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Manca l’antincendio, chiuso il teatro Da Ponte a Vittorio Veneto

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Il teatro da Ponte, acquistato dal Comune da Fondazione Cassamarca, è chiuso e non può essere utilizzato perché manca la certificazione dell’impianto antincendio. «Sono in corso dei lavori per 150 mila euro», precisa il sindaco Mirella Balliana, «e riteniamo che possano essere conclusi fra un mese, in tempo dunque per ospitare gli eventi e in particolare i concerti di Natale».

Il tema è stato sollevato da un vittoriese, Gigi Vallotti. «Per quale ragione è stata utilizzata l’aula magna del seminario vescovile e non il teatro Da Ponte per la pregevole e seguitissima conferenza del professor Garattini che si poteva prevedere avrebbe richiamato un elevato numero di presenze come puntualmente avvenuto giovedì sera? La domanda era sorta spontanea già all’annuncio della conferenza ed è diventata ancor più attuale dopo che si è appreso che l’altra sera in seminario almeno 150-200 persone non sono potute entrare nell’aula magna», segnala Vallotto.

«Dal sito internet del Seminario vescovile si apprende che la sua aula magna dispone di 344 posti (234 in platea e 110 in galleria) mentre dal sito del Da Ponte si apprende che il teatro serravallese dispone di 394 posti più altri 54 nel ridotto da cui si può assistere attraverso un grande video a quanto avviene in sala, per un totale quindi di 448 posti a sedere, ben 104 in più, che sarebbero risultati assai utili per la grande affluenza alla conferenza. La scelta di non utilizzare il Da Ponte, ora di proprietà del Comune che ha organizzato la conferenza del professor Garattini, risulta di conseguenza difficilmente comprensibile per non dire bizzarra».

La verità è venuta presto a galla. Il teatro è stato acquistato per 2 milioni e mezzo, un milione in più di quanto prevedeva la prima perizia, successivamente sostituita da una seconda dopo che la trattativa tra Comune e Fondazione Cassamarca si era arenata, in presenza di vincoli all’accessibilità dati dal completamento di lavori relativi alla sicurezza antincendio.

La nuova amministrazione si è trovata dunque a provvedere con l’incombenza, fra l’altro, di avviare la nuova gestione. Al riguardo il sindaco informa che «il bando è stato concluso e la Commissione nominata all’asta verificando le candidature per fissare la vincitrice».

Ancora un mese di attesa, dunque, perché il cantiere si concluda e la relativa certificazione si traduca in quelle autorizzazioni che possano consentire la riapertura del teatro. Al momento dell’acquisizione non erano mancate vivaci polemiche; le opposizioni avevano criticato l’ammontare della cifra, ritenendolo eccessivo. Oggi sono in maggioranza. Ma il sindaco Balliana, su questo non intende infierire.