Scoperti due focolai di influenza aviaria, misure per 173 aziende trevigiane
Torna l’incubo aviaria nella Marca trevigiana, dove sono stati scoperti e isolati due nuovi focolai della malattia, incubo degli allevatori già negli anni 2000 quando si scoprirono i primi casi, e che portò all’abbattimento di migliaia di capi.
Si tratta di due focolai in allevamenti domestici di tacchini, uno a Santa Cristina di Quinto e uno a Villorba, che sono stati sottoposti a controlli nei giorni scorsi. Il Servizio Veterinario dell’Ulss 2 ha messo sotto osservazione 173 aziende nel raggio di 10 chilometri in linea d’aria dai due allevamenti infetti.
Il primo caso è stato scoperto a Santa Cristina, a pochissimi chilometri dalle sponde del fiume Sile: la carcassa di un’anatra selvatica, poi risultata malata, è stata rinvenuta all’interno del pollaio.
Il proprietario, insospettito, ha fatto segnalazione all’azienda sanitaria che, una volta recuperata e fatta analizzare la carcassa dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha certificato la presenza del virus dell’aviaria ad alta patogenicità di sottotipo H5N1.
Immediatamente è stato disposto l’abbattimento di tutti i 12 animali presenti nel piccolo allevamento, al fine di evitare il propagarsi dell’infezione. Un altro focolaio è stato scoperto a Villorba in un allevamento casalingo di quattro tacchini che anche in questo caso sono stati abbattuti.
Il meccanismo di protezione e sorveglianza messo in atto dal dipartimento di prevenzione dell’Ulss 2 è imponente: una lista di attività (allevamenti e attività commerciali) con sede anche nelle provincie di Padova e Venezia, è stata posta sotto stretto controllo e restrizioni. Diciotto di queste si trovano nel raggio di 3 chilometri e 155 nel raggio di 10 chilometri in linea d’aria dal focolaio.
Le 173 aziende coinvolte dovranno sottostare a rigidi protocolli fino al 1 dicembre. Tali protocolli riguardano sia il personale che i mezzi impiegati nell’allevamento, che dovranno essere sempre disinfettati e non potranno entrare in contatto con animali provenienti o destinati ad altre strutture. Tutti gli spostamenti dovranno essere preventivamene autorizzati dalle autorità competenti a seguito di tamponi e test virologici fatti entro le 72 ore precedenti allo spostamento.
Vietata la partecipazione a fiere e mercati, mentre c’è l’obbligo di tenere tutti gli animali chiusi in strutture riparate per evitare il possibile contatto, ed eventuale contaminazione, con animali selvatici.
«Stiamo monitorando la situazione con le autorità» dichiara il sindaco di Quinto, Ivano Durigon «la contaminazione sembra essere stata bloccata per tempo. Abbiamo sempre cercato di fare informazione agli allevamenti avicoli amatoriali, perché sono quelli più soggetti a focolai. Raccomandiamo sempre di tenere i pollai puliti e protetti dalla possibilità che animali selvatici entrino in contatto con quelli casalinghi, ma non sempre veniamo ascoltati, pensando che si parli di attenzioni esagerate. Spero che queste notizie spingano le persone a prestare più attenzione».
Gli fa eco il sindaco di Villorba, Francesco Soligo: «Siamo in stretto contatto con l’Ulss per monitorare queste situazioni nel territorio. Si tratta di un caso isolato e non vi sono elementi di preoccupazione per la salute pubblica. Continueremo a monitorare la situazione, anche attraverso la polizia locale».