Smog, primi sforamenti d’autunno: a Treviso rischio stop per i mezzi inquinanti
Con le prime nebbie della stagione fredda, puntuale come un orologio svizzero, torna l’allarme smog in città.
A più riprese, nel corso dell’anno solare, il valore giornaliero di polveri sottili Pm10 ha varcato la soglia dei 50 microgrammi al metro cubo, e il limite è stato superato anche nelle ultime ore: dalle 17 di venerdì alle 9 di ieri mattina, e poi dalle 18 di ieri sera.
Nel capoluogo della Marca per 36 volte, dall’inizio dell’anno, la media giornaliera è stata superiore a 50 microgrammi, superando così il limite dei 35 sforamenti tollerati. Ma se il fenomeno dovesse verificarsi per quattro giorni consecutivi, scatterebbero le misure previste dall’ordinanza comunale antismog, con pesanti limitazioni del traffico che avrebbero un impatto decisamente forte sugli spostamenti dei trevigiani.
A confermare che il 36esimo sforamento è già avvenuto, è la centralina Arpav di riferimento installata in via Lancieri di Novara.
Nonostante le temperature miti di questo tardo autunno, la stagione fredda è alle porte. Accompagnata, come ogni inverno che si rispetti, da nebbia e umidità: condizioni ideali per lo smog in città.
Ad oggi, lo stato di allerta rimane verde. Se tuttavia dovessero essere misurati o previsti quattro giorni consecutivi, o più, di superamento del valore limite giornaliero di Pm10, appunto 50 microgrammi al metro cubo, scatterebbe il livello di allerta arancio.
È quanto previsto dall’ordinanza antismog emanata dall’amministrazione comunale per il contenimento delle polveri sottili che, a tali condizioni, impone il divieto di circolazione dal lunedì alla domenica, inclusi i giorni festivi infrasettimanali, dalle ore 8.30 alle ore 18.30 a precise categorie di veicoli.
Si va dalle auto alimentate a benzina Euro 0, Euro 1 ed Euro 2, a quelle a gasolio Euro0, Euro1, Euro2, Euro3 ed Euro4. Interdette pure le autovetture alimentate a gasolio Euro 5 e i ciclomotori e motoveicoli a due, tre e quattro ruote Euro0 ed Euro1. Il divieto non vale, invece, per i mezzi adibiti a servizi e trasporti pubblici. Se le condizioni atmosferiche di queste ore non muteranno, uno scenario che potrebbe concretizzarsi già la settimana prossima.
«Molto abbiamo già fatto ma il nostro impegno deve continuare - afferma il vicesindaco Alessandro Manera -. In quattro anni, il Comune ha investito oltre un milione di euro sulle caldaie, ogni bando aperto è stato assegnato in un lampo, inoltre abbiamo lavorato sulla piantumazione di alberi, oltre 27 mila quelli presenti in città».
Misure non sufficienti secondo Diego Ganeo, fondatore del movimento Treviso Clean and Green: «Solo a febbraio – spiega – si erano registrate 19 giornate consecutive di superamento dei limiti di legge quanto a Pm10, 11 giorni consecutivi di allerta rossa, durante i quali nessuna autorità competente aveva invitato la popolazione a proteggersi. Abbiamo visto bambini correre felici in ricreazione e ragazzi delle superiori allenarsi serenamente sulle mura. La pubblica amministrazione - conclude Ganeo - vanta due pregevoli ordinanze antismog ma non v’è alcuna contezza della loro effettiva applicazione. Sulla scorta di queste premesse, appare difficile sperare che qualcosa possa cambiare in meglio».