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WTA Finals, Gauff: “Spero con questa vittoria di poter condividere quanto lo sport possa insegnare, qui mi sono sentita accolta”

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(a cura di Francesco Maconi)

Si è comportata da leonessa Coco Gauff, che in poco più di tre ore ha estromesso Qinwen Zheng con lo score di 3-6 6-4 7-6(2), vincendo l’edizione più ricca di sempre delle WTA Finals. Con questa vittoria Coco non vuole solo dimostrare quanto il cuore conti durante la partita, ma anche quanto possa insegnare lo sport, specialmente alle nuove generazioni saudite. L’obiettivo non è il numero uno del mondo, ma è comunque una possibilità: per Coco nel mirino ci sono principalmente i tornei dello Slam, ma il ranking è spesso lo specchio di come ci si comporta nei tornei più grandi. La prima edizione di un torneo così importante in Arabia Saudita si chiude, dunque, con la prima campionessa statunitense dopo Serena Williams nel 2014 e la prima a sconfiggere sia la numero 1 che la numero 2 del ranking, per vincere il titolo, da Kim Clijsters nel 2010.

D: Congratulazioni, Coco. Una domanda: entrando in partita, ti aspettavi che sarebbe stata così dura e lunga? E quando hai capito che avresti vinto?
“Non mi aspettavo che sarebbe stata così lunga, onestamente. Con l’altitudine, pensavo che la partita sarebbe stata naturalmente più veloce, ma sapevo che sarebbe stata una partita difficile. Giocare contro Qinwen è sempre impegnativo, questa è la seconda volta che ci affrontiamo, ed è stato difficile. All’inizio della partita, lei stava giocando a un livello incredibile. Onestamente, mi sono sentita abbastanza sicura quando ero 6-0 al tie-break che avrei vinto, ma ho dovuto chiedere conferma all’arbitro, perché non ero sicura se il tie-break fosse a 10 punti o a sette. Speravo solo di non portarmi sfortuna chiedendolo.”

D: Coco, congratulazioni. Sappiamo che sei una combattente, non è una novità, ma c’era una spinta specifica in queste ultime partite? Perché, indipendentemente da cosa stesse succedendo, continuavi a tornare in partita. Potresti spiegare qual è stata la tua maggiore motivazione questa settimana?
“La mia maggiore motivazione, credo, è stata innanzitutto la mia motivazione interna e la fiducia che alcune persone sugli spalti avevano in me. Poi, penso anche al periodo di metà anno, quando la gente diceva che la mia stagione era finita e che era una brutta stagione, ma io pensavo che ci fosse ancora tanto tennis da giocare. Ho avuto un paio di tornei non perfetti, ma non brutti. Non li ho mai considerati terribili.”

D: Hai ricevuto molto tifo da parte di alcune tifose, queste ragazze sono della tua stessa generazione. Ti è passato per la mente? Come ti ha fatto sentire?
“No, ho sicuramente sentito che le persone saudite nel pubblico tifavano per me. Ovviamente c’erano anche molti fan cinesi, ma lo sapevo. So che c’erano degli americani, ma sapevo che non erano solo americani a tifare per me, e questo significava molto. È uno dei motivi per cui volevo venire qui. Come ho detto nel discorso, non c’è mai stato un evento di tennis femminile professionistico qui. Il mio obiettivo qui è mostrare alle giovani ragazze che i loro sogni sono possibili. Non sono diversa da loro. Veniamo da luoghi diversi, certo, ma avevo la loro età quando guardavo eventi di tennis professionistici nel mio paese. Ora che c’è un evento qui, spero che, quando mi ritirerò, magari ci sarà una campionessa saudita di Grand Slam o di WTA Finals. E se ciò accadrà, avrò fatto il mio lavoro, o chiunque altro abbia giocato in questo primo evento qui lo avrà fatto.”

D: Come valuti l’Arabia Saudita come sede di questo primo torneo di tennis?
“Onestamente, la mia esperienza è stata un 10 su 10. Sono sicura che la WTA ci invierà un sondaggio di valutazione, e onestamente non ho critiche né lamentele. Sai, le mie ultime esperienze alle Finals non sono state delle migliori, nonostante i risultati, ma qui mi sono sentita accolta. Tutti sono stati entusiasti di vederci giocare. E come ho detto, spero che questo sia l’inizio di qualcosa di grande, non solo per il tennis ma anche per altri sport. Spero che più persone, non solo ragazze, ma anche ragazzi, giovani e meno giovani, si avvicinino a uno sport. Lo sport, per me, è stato la base della mia vita e mi ha insegnato molto, e spero di poter condividere questo con gli altri semplicemente giocando qui.”

D: Coco, quando abbiamo parlato all’inizio del torneo, hai detto che ci sono lezioni che senti di dover continuare a imparare, come il fatto di poter cambiare il corso della tua stagione in qualsiasi momento. Qual è la mentalità ideale con cui vuoi affrontare il 2025, considerando tutto ciò che è successo negli ultimi mesi?
“Sì, direi proprio quello e cercare di rimanere positiva. So che non sono perfetta e che ci saranno momenti in cui sarò delusa, ma voglio darmi la possibilità migliore per avere successo, sapendo che tutto il lavoro che sto facendo alla fine pagherà. Magari non quando voglio io, ma pagherà col tempo.”

D: Ti porrai ora come obiettivo quello di raggiungere la posizione numero 1 della classifica?
“Sì e no. Non sono mai stata una persona concentrata solo sulla classifica. Io voglio vincere Slam. Ma ovviamente, sì, so di avere quella possibilità, specialmente il prossimo anno, se avrò una grande stagione. Sarebbe bello. Ma, onestamente, non è nei miei pensieri. Voglio solo collezionare trofei degli Slam.”