Il sito della Foiba di Basovizza si amplia: siglato il nuovo accordo
L’ultimo accordo in vigore fra il Comune di Trieste e la comunella di Borst (Sant’Antonio in Bosco) era scaduto più di dieci anni fa. Ora le parti firmano una nuova significativa intesa per la concessione dei seimila metri quadrati su cui si erge il Monumento nazionale della Foiba di Basovizza. Si compie così un importante passo avanti verso l’atteso intervento di ampliamento del sito, finanziato dal ministero della Cultura con 1,6 milioni di euro.
Il nuovo accordo, appena approvato dalla giunta comunale, regolarizza i rapporti tra l’amministrazione di Trieste e la piccola frazione di San Dorligo della Valle: rapporti da anni in uno stato di limbo, considerato che l’ultimo contratto di comodato d’uso di quel terreno, siglato nel 2005, era scaduto nel 2013 senza più essere rinnovato.
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Da allora quell’appezzamento intriso di storia e dolore, formalmente parte della comunella di Borst e destinato al Monumento gestito dalla Lega nazionale, è stato utilizzato e gestito dal Comune di Trieste, ma in modo informale e a titolo gratuito.
A partire dal ’1° dicembre di quest’anno i rapporti tra i due enti saranno regolarizzati in modo puntuale, nei termini definiti dalla delibera appena firmata dall’assessore di Fratelli d’Italia Elisa Lodi: un «atto dovuto e – commenta Lodi – fondamentale, non solo per il nostro territorio, ma per la comunità nazionale», e che permetterà di «valorizzare un luogo storico, che racchiude il dolore della tragedia delle Foibe».
Il nuovo contratto prevede la concessione per nove anni (ma con possibilità di rinnovo) dei seimila metri quadrati su cui insiste il sito nazionale. Viene inoltre concordato l’utilizzo di un piccolo terreno vicino al Monumento, sempre parte di Sant’Antonio in Bosco, che verrà locato dal Comune di Trieste con un canone di 5.250 euro annui a favore della comunella di Borst e trasformato in un parcheggio per i visitatori della Foiba.
Verrà così a risolversi un rapporto di estrema collaborazione tra i due territori, per troppo tempo non definito in via formale, consentendo peraltro di snellire l’iter dell’importante intervento di ampliamento del Monumento recentemente sostenuto dal ministero della Cultura.
Il finanziamento da 1,6 milioni di euro – inseriti nel Piano strategico grandi progetti beni culturali del dicastero alla Cultura – produrrà, su iniziativa della deputata meloniana Nicole Matteoni, la riqualificazione completa dell’edificio, che nel sito storico della Foiba oggi ospita il Centro di documentazione.
Intervento che segue la realizzazione di altre opere per migliorare la fruizione generale del sito, tra cui la riasfaltatura della stradina che porta al Centro di documentazione, richiesta dall’allora consigliere comunale di Fdi Claudio Giacomelli su sollecito di Matteoni e realizzata da Lodi nella scorsa consiliatura.
Visti i numeri di visitatori che ogni anno accedono al Monumento (80.436 solo quest’anno, di cui più di 41 mila sono scolaresche: è il dato migliore dalla pandemia), la volontà è ora quella di integrare e ampliare la struttura esistente.
I fondi del ministero sosteranno quindi la realizzazione di una nuova sala conferenze multimediale (sul lato sud-est della sala espositiva già esistente) che possa ospitare a fino a 160 persone, con pareti vetrate e dotata di sedute mobili per ospitare attività culturali e divulgative, più un blocco di servizi igienici e un deposito. Altri lavori riguarderanno l’installazione di pannelli fotovoltaici, il sistema di illuminazione, l’isolamento esterno e la messa a norma antincendio dell’intero edificio.
Il progetto di fattibilità dell’intervento è stato redatto dall’architetto Paolo Vrabec, su incarico del Servizio Edilizia pubblica seguito dall’assessore Lodi. Il documento è ora al vaglio degli uffici romani, in attesa di perfezionare la convenzione tra il Comune di Trieste il ministero della Cultura e avviare, così, i primi lavori nel sito della Foiba. —
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