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Ноябрь
2024

Il cazzotto di Krollis, poi mister Clotet che lo scuote: cosa sta succedendo alla Triestina calcio 

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Nel day after si dovrebbe parlare di una partita giocata peggio delle precedenti dalla Triestina, e di una Giana Erminio in fondo vittoriosa con merito. E invece tutto il film della partita, anzi di una stagione finora disastrosa e avvilente, ruota attorno all’episodio che si è consumato al 33’ del primo tempo sull’erba impresentabile del Rocco.

Krollis reagisce con un cazzotto alla nuca a una trattenuta ma soprattutto il tecnico Clotet afferra e scuote il giocatore sulla via del tunnel che conduce allo spogliatoio. Sono le due facce inedite o quasi nel calcio moderno della stessa medaglia. Sorprendono ma non chi ha capito che il clima in casa Triestina ha superato l’orlo della crisi di nervi.

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Il fattaccio del giorno

Su un traversone il difensore della Giana Erminio Ferri cintura per almeno 5 secondi Krollis. Se il lettone, come farebbe qualunque attaccante italiano, si fosse gettato a terra sarebbe stato rigore. L’attaccante alabardato invece reagisce con un fendente stile saloon e l’arbitro, pur avendo ignorato la trattenuta, estrae giustamente senza indugio il rosso. Errore imperdonabile del lituano. E poi andava espulso anche il mister. E’ già successo mille volte su un campo e succederà ancora anche se non dovrebbe succedere. Non è successo invece quasi mai che il suo allenatore esca dall’area tecnica davanti alla panchina afferri il suo giocatore e lo strattoni. Episodio grave ma che la dice lunga sullo stato d’animo nel gruppo-squadra.

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Una caduta senza fine

La sequenza dei due fatti è comprensibile sul piano umano ma è figlia della situazione vissuta dal gruppo. E la riprova è evidente al termine del match. Clotet in sala stampa spiega la dinamica e la motivazione (anche morale) e gli va riconosciuta l’onestà intellettuale. Ma è da solo, senza un dirigente accanto, e si prende la briga di escludere per sempre Krollis dal gruppo. La società spalleggerà l’allenatore o il suo giocatore (in prestito) o troverà una soluzione equilibrata capace di non intaccare una squadra già sufficientemente destabilizzata? La società, anche se sollecitata, non parla. Nel pomeriggio ha diffuso una nota.

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La nota del club

«In seguito all’episodio avvenuto venerdì sera a bordo campo - spiega il comunicato -, l'US Triestina ribadisce che azioni di questo tipo sono inaccettabili e non rispecchiano i valori del club. Il calcio produce emozioni potenti ma, a prescindere dalle circostanze, i valori fondamentali di rispetto e dignità non possono essere compromessi. Il club sta adottando le misure necessarie per valutare adeguatamente la situazione e garantire un ambiente adeguato per i nostri giocatori che rispecchi gli standard desiderati».

Focus sul comportamento di Clotet. Ora si aspettano i fatti.

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Le responsabilità di Menta

Più che puntare il dito genericamente sulla società è bene fare nome e cognome del responsabile che è il direttore generale Alex Menta. Non perché sia antipatico o per trovare un unico capro espiatorio, o perché si voglia gettare fango su una proprietà che ha investito e investe tanto, ma semplicemente perché Menta è il responsabile dell’area tecnica.

E dopo la cacciata di Morris Donati non c’è nemmeno un ds che servirebbe come il pane. Menta ha smembrato il gruppo dello scorso anno (che nel disastrato ritorno aveva fatto 24 punti), ha scelto il primo mister Santoni e lo ha mandato via, si è mosso in ritardo sul mercato, ha dotato la squadra di 3 punte con un potenziale storico da neanche 15 gol (per stare in alto il range è di 40 per galleggiare tra 25 e 30), ha riempito la rosa di scommesse straniere, ha silenziato i giocatori (mai presentati) alla piazza.

La squadra poi, ed è quello che conta, è reduce da nove sconfitte in 14 gare fatto mai successo nella storia, in fondo alla classifica e con prospettive scarse di uscirne. Il tutto con un budget a disposizione di 6 milioni, la Giana Ermino (così come la stragrande maggioranza in terza serie) ne ha poco più di uno.

Le prospettive

Per tentare di evitare la catastrofe è necessario da oggi impostare il mercato di gennaio con un dirigente che conosca bene quello italiano.

Menta è il deus ex machina dell’operazione Rosenzweig e fondo Lbk e quindi resterà in sella. A nessuno conviene una scivolata tra i dilettanti. Nemmeno se Menta si stesse preparando a una transizione. Se la mancanza di azioni è frutto di premeditazione o di follia lo si capirà presto. Se Clotet darà o meno le dimissioni e quali provvedimenti prenderà il club su Krollis, saranno due elementi per scoprire l’arcano. —

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