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Ноябрь
2024

L’Italia restituisce alla Cina 56 reperti culturali rubati: ci sono anche statuine di 5mila anni fa

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Una restituzione nel segno della correttezza, della collaborazione e del presidente Mattarella. Un totale di 56 reperti culturali cinesi perduti sono stati restituiti dall’Italia, nuovo esempio di cooperazione tra Pechino e Roma nel quadro dell’accordo bilaterale contro l’importazione e l’esportazione illegale di beni culturali. La cerimonia di consegna è avvenuta nell’ambito dell’incontro tra i presidenti Xi Jinping e Sergio Mattarella tenuto nella Grande sala del popolo. Xi, nel resoconto dei media statali, ha apprezzato e ringraziato per l’iniziativa e ha ricordato che durante la visita a Roma fatta a marzo del 2019, l’Italia restituì altri 796 cimeli culturali cinesi trafugati, il che “ha aperto una nuova pietra miliare nella cooperazione sul patrimonio culturale tra i due Paesi e ha stabilito un nuovo esempio per la cooperazione internazionale nel recupero e nella restituzione dei beni culturali”.

Italia e Cina, collaborazione nel segno della cultura

La nuova restituzione “dimostra il rispetto dell’Italia per il patrimonio culturale cinese e un vivido esempio di amicizia” tra i due Paesi. L’Amministrazione nazionale del patrimonio culturale cinese ha rimarcato che nell’ottobre del 2022 e nell’aprile del 2024, i Carabinieri notificarono alla Cina il sequestro dei 56 reperti. Dopo aver ricevuto le informazioni, l’Amministrazione fornì “pareri identificativi dettagliati e relazioni sulla base giuridica alle autorità italiane”. Attraverso i canali diplomatici, la Cina ha ufficialmente richiesto la loro restituzione e l’Italia ha successivamente preso la decisione di restituirli. La maggior parte dei reperti proviene dalle province di Gansu, Qinghai e Shaanxi, in Cina. Tra questi, la ceramica dipinta della cultura Majiayao, un’antica cultura cinese risalente a più di 5.000 anni fa, che fornisce preziose prove materiali per lo studio dell’origine e dello sviluppo iniziale della civiltà mandarina. I reperti restituiti includono anche statuette di ceramica delle dinastie Han (202 a.C.-220 d.C.) e Tang (618-907) e ceramiche a forma di animali della dinastia Yuan (1271-1368). La Cina ha intensificato gli sforzi per recuperare i beni culturali dispersi all’estero: più di 2.100 pezzi o serie di reperti sono stati riportati in patria negli ultimi 12 anni.

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