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Ноябрь
2024

Gli ex della CRTrieste salgono in cattedra: «La storia della banca racconta una città»

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La storia di una banca porta con sé non soltanto un percorso economico e finanziario ma ne racchiude l’essenza di una città. È il caso della Cassa di risparmio di Trieste, le cui origini sono adesso raccolte in centinaia di immagini e in un video. Non solo.

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Un ciclo di quattro conferenze, tenute all’Università della Terza Età, ripercorre la storia di persone e luoghi della CRTrieste.

Il tutto è stato reso possibile da un progetto, coordinato da Marco Gentilini, che coinvolge gli ex dipendenti dell’istituto bancario. Ecco le origini e la nascita della Cassa di risparmio di Trieste trattate da Flavio Dagostini, già responsabile d’area, sul concetto della prima banca capace di rivolgersi ai contadini, agli artigiani e ai salariati avendo come primo obiettivo costituire un capitale basato su “donazioni irrevocabili” di cittadini, enti e depositi “fruttiferi e revocabili”, poiché contribuivano all’aumento del capitale.

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«Abbiamo voluto ricostruire la storia della CRTrieste affinché non cadesse nell’oblio. Parlando con le persone che hanno lavorato in questa banca, ho notato che il rapporto costruito andava al di là della dimensione economica. C’era un vero e proprio senso di appartenenza», spiega Gentilini. E aggiunge: «Gli argomenti emersi dagli incontri hanno tutti una poliedricità che dimostra come un’istituzione, in questo caso bancaria, porti con sé un patrimonio storico e anche immobiliare, presente ancora oggi».

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Ecco quindi i legami storici «dal periodo asburgico fino al fascismo, i giorni delle occupazioni tedesche e jugoslave e gli interventi che la banca ha svolto nel dopoguerra – sottolinea il coordinatore del progetto – per finanziare delle opere pubbliche, tra le quali è importante il contributo per la nascita del Centro di Fisica Teorica di Miramare».

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Un lavoro certosino degli ex dipendenti che, in questo modo, diventano portatori della memoria storica di quella che è stata la prima banca della città. Partendo da lontano con Domenico Rossetti incaricato del progetto su richiesta del governatore di Trieste, il principe Alfonso Gabriele Porcia, affinché redasse la prima idea di Statuto e confidando nel tempo, grazie alla sua ampia capacità di vedute, di estendersi anche alle province limitrofe dell’Istria e del Friuli. Non vide realizzarsi il suo progetto completo, ma l’obiettivo venne raggiunto comunque nel 1842 con la nascita del Monte Civico Commerciale.

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Le linee dal 1946 al 2003 sono state invece trattate da Giovanni Moro, già componente dell’ufficio legale della CRT, che ha ripercorso il periodo storico della ricostruzione post-bellica, arrivando fino alla forte espansione della banca negli anni del boom economico e gli ultimi decenni nei quali è avvenuta la fusione per incorporazione in UniCredit. In questo percorso storico rientra a pieno titolo il patrimonio immobiliare, ricostruito anche grazie alle fotografie provenienti dall’archivio della CRT e conservato nell’archivio storico del Comune, con il terzo appuntamento tenuto da Claudio Servi, già all’ufficio tecnico, in una relazione accompagnata anche da un video.

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L’ultimo appuntamento si terrà alle 17.30 di giovedì 14 nell’aula magna dell’Università della Terza Età in via Lazzaretto Vecchio 10 e tratterà la nascita e il ruolo rivestito nel campo sociale e culturali. Sarà Paolo Santangelo, segretario generale della Fondazione CRTrieste, a unire le diverse fasi di un’importante realtà cittadina. —© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tutte le foto:

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