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Ноябрь
2024

Ivrea, al via Gatti galeotti, i detenuti cureranno un “punto di raccolta” 

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IVREA. “Gatti galeotti” in un punto di raccolta nel cortile della casa circondariale. Giovedì, proprio qui, è stato dato il via al progetto che non poche polemiche ha suscitato in città (l’associazione EporediAnimali si è infatti sfilata sostenendo che non si tratta di misure per il randagismo felino). All’evento hanno partecipato il sindaco Matteo Chiantore che ha sottolineato «l’importanza del progetto – e ha ringraziato l’assessora alla Tutela degli animali, Gabriella Colosso –, per l’impegno profuso per la realizzazione dello stesso che vedrà impegnati i detenuti nella cura dei sei felini affidati alla struttura». Al taglio del nastro erano presenti rappresentanti della Regione Piemonte, tra cui il dirigente Marco Musso che si è dichiarato «entusiasta dell’iniziativa realizzata» e della direttrice del casa circondariale, Alessia Aguglia, e gli ospiti del centro diurno Centonove e dintorni. Nove detenuti, dopo aver frequentato un corso di formazione, tenuto dal veterinario Bessero in collaborazione con l’associazione Alfamici, si occuperanno dei sei gatti ospiti della struttura e, come ha spiegato la direttrice Aguglia: «È un progetto molto importante dal punto di vista rieducativo che mi auguro che possa giovare ai detenuti». Nel cortile sono ben visibili il container attrezzato e le piccole casette in cui dimoreranno gli animali. «Il progetto – ha spiegato l’assessora Colosso –nasce dalla volontà di realizzare un punto di raccolta dei gatti randagi nella casa circondariale, coniugandola con un percorso di educazione per le persone private della libertà. Un particolare ringraziamento è doveroso rivolgerlo alla Regione Piemonte che ha creduto nella validità di questo progetto pilota. L’obiettivo che ha accompagnato questo progetto è duplice. Da un lato, offrire ai felini un ambiente sicuro e amorevole in cui vivere, dall’altra permettere ai detenuti di trovare un nuovo scopo e una significativa fonte di beneficio emotivo durante il loro percorso di riabilitazione». L’iniziativa è stata supportata dalle veterinarie Pautasso e Varvello dell’Asl, dal garante regionale per il benessere e la tutela degli animali e dalle educatrici della casa circondariale e dalla polizia penitenziaria.