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ATP Metz: Bonzi batte un Michelsen infortunato. In finale c’è Norrie

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Giornata che ha dell’incredibile quella vissuta sul centrale dell’ATP 250 di Metz, dove si sono decisi i due finalisti della ventunesima edizione di questo torneo: saranno Benjamin Bonzi e Cameron Norrie a contendersi il titolo, vincitori, rispettivamente, su Alex Michelsen e Corentin Moutet.

Il britannico ha dovuto faticare solamente nel secondo parziale, dopo aver vinto il primo per sei giochi a due. Il tiebreak del secondo lo ha incoronato vincitore, sotto il deluso sguardo di chi sperava di vedere il proprio giocatore arrivare sino all’ultimo atto.
Nella seconda semifinale, invece, cose ben più complicate. Dopo un primo set in cui Michelsen, nonostante i tanti gratuiti, è riuscito a dominare senza eccessive difficoltà, un problema fisico, presumibilmente agli addominali, lo ha visto costretto ad arrendersi dopo una lunga e stoica lotta. Lo statunitense, completamente privato del proprio servizio e forzato a battere solamente da sotto, ha provato a reagire al bagel del secondo set, lottando con tutte le armi a propria disposizione.
Bonzi, evidentemente condizionato dalla situazione, non è stato capace di sfruttare le problematiche avversarie, chiudendo con eccessive paure una partita che andava vinta ben prima.

Il francese ottiene così la ventesima vittoria negli ultimi ventuno incontri, tutti giocati davanti al proprio pubblico. In finale andrà in cerca del primo trionfo ATP, contro un avversario mai affrontato prima. Comunque vada, sarà stato un cammino trionfale: dalle qualificazioni all’ultimo atto del torneo di casa.

[Q] B. Bonzi b. [8] A. Michelsen 4-6 6-0 7-5

A partire meglio è il francese, subito bravo a non concedere al servizio nel game inaugurale e a restare aggressivo in quello successivo, sfruttando un Michelsen ancora fin troppo contratto: Bonzi conquista due palle break, ma lo statunitense è bravo ad alzare il livello appena necessario, scacciando via i primi dubbi.
Forse cosciente delle occasioni mancate, il transalpino perde lucidità, concedendo break alla seconda opportunità.
Michelsen, ora chiamato a condurre il vantaggio, non sembra trovarsi particolarmente a suo agio col dritto, cercando, e mancando, troppe righe: l’eccessivo numero di gratuiti e di seconda giocate, costringono lo statunitense a difendersi ancora. In un game infinito, il francese manca l’opportunità di rimettere le cose in parità: scacciata la paura, l’americano può chiudere il primo parziale dopo 46 minuti. Meriti a un Michelsen capace di variare nei momenti difficoltà, sfruttando dropshot e prime ritrovate.

Nonostante il consolidato vantaggio, lo statunitense continua ad apparire teso: tanti, troppi errori, tecnici e tattici. Bonzi, d’altro canto, gestisce al meglio ogni punto, conscio dei dubbi avversari sulla diagonale di destra.
Così facendo, neanche troppo a sorpresa, il francese conquista il break di vantaggio a inizio secondo set, mettendo ancor più pressione sulle spalle del giovane classe 2004 che, sotto tre giochi a zero, è costretto a richiedere l’intervento del fisioterapista.
Al rientro in campo, il gioco della testa di serie numero 8 appare visibilmente condizionato da un qualche tipo di dolore fisico: servizi da sotto e continui gratuiti regalano a Bonzi il doppio vantaggio.
Nonostante le difficoltà e l’evidente dolore, il giovane americano non sembra certo intenzionato a buttar via la partita: due righe del francese infrangono le speranze di un primo controbreak, issando Bonzi sul 5 a 0.
Il tentativo di rientro, resta un tentativo: il numero 124 del mondo prosegue sulle buone cose fatte in precedenza, chiudendo con tanto di bagel.

Michelsen non sembra più in grado di servire: evidentemente torturato da dolori muscolari, la battuta in slice da sotto gli permette quanto meno di cominciare lo scambio. Bonzi, però, sembra ipnotizzato dalle difficoltà del proprio avversario, non riuscendo a sfruttare l’evidente vantaggio e permettendo all’americano di restare in partita.
Al terzo tentativo, finalmente, Bonzi capisce di dover alzare il livello: break conquistato, su un Michelsen anche in grado di muoversi sul campo, ma incredibilmente penalizzato alla battuta.
Al break, segue la risposta immediata di Michelsen, deciso a non mollare di alcun centimetro: controbreak, tutto da rifare.
Impossibile descrivere a parole le scene palesatesi sul centrale di Metz, ma l’americano va solo che lodato: break, controbreak e mai un servizio tenuto, ma alla fine a spuntarla è il giocatore più in forma. L’americano, nonostante le infinite difficoltà, è stato in grado di restare li fino alla fine, reagendo nel gioco in cui rispondeva per stare nel match. Poi svariati matchpoint annullati, ma non è bastato. Bonzi si impone per sette giochi a cinque, dopo un parziale che andava chiuso ben prima, contro un giocatore privato della propria arma migliore.

Cameron_Norrie – ATP Metz 2023 (foto via Twitter @MoselleOpen)

C. Norrie b. C. Moutet 6-2 7-6(5) (di Mario Boccardi)

Cameron Norrie è il primo finalista dell’ATP 250 di Metz: il tennista britannico, di ritorno in queste settimane dopo un lungo stop per infortunio, trova in terra francese la prima finale di una stagione per lui molto complessa, ma che potrebbe chiudersi davvero nel migliore dei modi. 6-2 7-6(5) il punteggio con cui l’ex numero 8 del mondo ha, in 1 ora e 32 minuti, sconfitto Corentin Moutet e negato al pubblico francese la possibilità di avere un derby transalpino in finale. Resta solo un tennista di casa in corsa adesso: Benjamin Bonzi, che affronterà Alex Michelsen nella seconda semifinale. Settimana fantastica insomma per Norrie, che ritrova una posizione in Top 50 e si attesta esattamente al 50esimo posto dell’ATP Ranking grazie ai punti conquistati fino a questo momento: dovesse sollevare il trofeo nella giornata di sabato, il nativo di Johannesburg salirebbe fino al numero 44. È, questa, la quindicesima finale della sua carriera nel circuito ATP e il suo bilancio non è positivo: solo 5 sono stati i suoi successi nelle precedenti 14 occasioni, ma tra questi può vantare il Masters 1000 di Indian Wells 2021 e la vittoria su Carlos Alcaraz nella finale dell’ATP 500 di Rio de Janeiro a febbraio 2023, per il momento l’ultimo alloro della sua carriera. Norrie va dunque a caccia del suo sesto titolo, ma al prossimo match ci si penserà sabato. Tanti i motivi per sorridere al termine di un’ottima prestazione in semifinale: dopo il dominio del primo set, terminato per 6-2 dopo 35 minuti, il britannico ha saputo lottare con grande grinta in un secondo parziale molto complesso. Moutet, in svantaggio per 0-2, ha reagito e ha ottenuto due break consecutivi, issandosi sul 4-2 e avvicinandosi alla conquista del set. Le idee di Norrie, tuttavia, erano ben diverse e il numero 57 del mondo ha piazzato un immediato controbreak, trascinando la frazione al tiebreak. Anche qui c’è stato da faticare e non poco, ma il 29enne originario della Nuova Zelanda si è rimboccato le maniche e non ha mollato neanche quando ha dovuto rimontare due minibreak di ritardo. Dal 2-5, Norrie ha conquistato gli ultimi cinque punti del tiebreak e l’ha fatto suo per 7 punti a 5, chiudendo i conti sul 6-2 7-6(5) e staccando il suo pass per la finale a Metz.