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Sottomarina si trasforma in una piccola Vinitaly con “Back to Wine”

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È giunto il momento di fare un passo indietro. Di ritornare al vino, a una visione perduta, lontana da premi, concorsi e punteggi. È questo il senso di Back to the Wine, la manifestazione dedicata ai vini naturali ed artigianali che torna a Venezia domenica 10 e lunedì 11, alla Stazione Marittima (terminal 103).

Un’occasione per degustare vini naturali di nicchia, direttamente al banco di cento produttori provenienti da tutta Italia, dalle terre assolate di Pantelleria fino ai vigneti delle Alpi in Alto Adige.

La peculiarità della due giorni è che gli espositori saranno piccole produzioni d’eccellenza a conduzione familiare, come l’agriturismo Maso Grener del Trentino, le Vigne dei Boschi della Romagna, le tenute Dettori della Sardegna e il vigneto francese Mas d’Alezon.

A completare l’offerta ci saranno artigiani del vino internazionali, inclusi produttori sloveni e francesi. «Una selezione esclusiva di piccoli produttori, che incarnano l’essenza del vino fatto con dedizione» ha evidenziato il vicepresidente di Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo, Angelo Zamprotta, che rimarca l’importanza della promozione di eccellenze italiane: «Le etichette biologiche continuano a trovare linfa nel mercato estero, esportando l’80% della loro produzione. È fuori Italia che il lavoro viene apprezzato maggiormente, dove la qualità viene premiata».

Per quanto riguarda infatti l’export vitivinicolo generale, nel 2023 il Veneto si è confermato regione leader in Italia, con una quota del 36% sul totale nazionale esportato, per un valore pari a circa 2, 82 miliardi.

E i dati del primo semestre 2024 mostrano un netto recupero dei valori esportati: l’export di vino veneto ha segnato un ulteriore aumento del 5,7%, con previsioni che indicano un nuovo record di vendite entro la fine dell’anno.

La fiera-mercato Back to the Wine, che si focalizza sul tema del «ritorno alla vera natura del vino», si rivolgerà sia agli operatori professionali, che si occupano del commercio del vino, che ai visitatori curiosi, i consumatori finali, che potranno fare acquisti direttamente dai vignaioli dei territori d’origine, a due passi dal centro storico.

«Il taglio che ci siamo dati è la qualità di tipo artigianale» ha commentato il promotore Andrea Marchetti, «compreso il food che sarà presente con i formaggi dell’Abruzzo, farine di grani antichi e i salumi di Mora Romagnola».

Per l’assessore Sebastiano Costalonga, questa manifestazione rappresenta «un tassello per portare più turismo di qualità a Venezia, per scoprire anche quell’eccellenza tipica delle osterie veneziane che valorizzano un vino curato, amato, fatto a mano».

L’obiettivo è anche quello di facilitare l’incontro con la nuova generazione di vignaioli, giovani produttori che saranno presenti alla fiera e che non solo portano avanti l’eredità dei loro predecessori, ma lo fanno con un occhio attento all’innovazione e, appunto, alla qualità artigianale.