Voto ai fuorisede, l’appello di The Good Lobby e associazioni: “Sia permanente per tutti, si approvi legge delega. Governo non abbia timore”
Riprendere l’iter della legge delega sul voto fuori sede, ferma in commissione Affari costituzionali al Senato dopo l’approvazione a Montecitorio nel luglio 2023. E rendere il diritto di voto a distanza permanente, per studenti e lavoratori, in ogni tornata elettorale. Questo l’appello lanciato nel corso dell’iniziativa “Il Voto non è scontato”, organizzata da The Good Lobby, Will Media e dalla Rete Voto Sano da Lontano, per richiamare i senatori ad approvare il provvedimento ed estendere quanto ottenuto poco prima delle ultime elezioni Europee. Ovvero, quando fu approvato un emendamento al decreto Elezioni che consentì, pur in mancanza di una legge specifica, la sperimentazione temporanea del voto fuori sede, limitata però agli studenti fuori sede (escludendo 4 milioni di lavoratori) e alle sole stesse elezioni europee di giugno. Alla fine sono stati circa 24mila gli studenti che hanno votato a distanza: “C’è stata una lettura sbagliata, noi lo riteniamo un dato positivo. Si tratta comunque di persone che per la prima volta hanno avuto la possibilità di votare, considerate anche le difficoltà burocratiche e la novità assoluta, l’8% degli aventi diritto”, ha rivendicato Federico Anghelé, direttore di The Good Lobby.
Per richiamare così la maggioranza alle promesse elettorali e sollecitarla ad approvare soluzioni permanenti, senza gli ostacoli burocratici che hanno caratterizzato la sperimentazione, The Good Lobby, Will Media e la Rete Voto Sano da Lontano hanno rilanciato così la campagna: “Alla luce del forte incremento dell’astensionismo riscontrato alle ultime elezioni e del record storico della Liguria, dove oltre il 55% degli elettori non si è presentato alle urne, è urgente introdurre soluzioni per colmare un vulnus normativo che incide fortemente sul fenomeno dell’astensionismo involontario”, è stato l’appello.
“È emblematico essere qui oggi a parlare di astensionismo, mentre si discutono i risultati delle elezioni americane, a cui almeno 78 milioni di elettori hanno scelto di partecipare tramite voto anticipato e voto postale“, ha spiegato ancora Anghelé. “Negli Stati Uniti l’affluenza alle urne è cresciuta anche perché si è scelto di democratizzare l’accesso al voto. Non comprendiamo perché l’iter della legge delega sia bloccato, chiediamo che venga approvata e che si permetta di votare non soltanto alle Europee, ma ad ogni elezione, per tutte le categorie, studenti, lavoratori e chi oggi ancora ha difficoltà nel partecipare al voto”.
“È un accordo che può e deve essere sostenuto da tutte le forze parlamentari, ma governo e maggioranza devono fare un passo in avanti sostanziale”, ha rivendicato il senatore Pd Marco Meloni, ricordando la stasi a Palazzo Madama. “Quando si parla di ‘delega al governo‘, spesso è un modo per buttare la palla in tribuna, come accaduto sul salario minimo“, attacca pure la deputata Giulia Pastorella (Azione). E pure la collega Vittoria Baldino condivide: “La sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro ha parlato di “partecipazione inferiore alle aspettative” alla sperimentazione, ma la realtà è che questa non è stata incentivata, è stata ostacolata. E, considerato pure l’iter della delega bloccato, il timore che non ci sia interesse nella maggioranza è fondato”. Una tesi smentita da Fabio Roscani, deputato di Fdi: “Che ci sia la volontà politica è stato dimostrato alle Europee. Ora serve un intervento strutturale”, spiega. Ma Pastorella rilancia: “A parole tutti sembrano volere questo provvedimento, ma il tempo scorre e non abbiamo novità in Parlamento”.
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